mercoledì 21 luglio 2010

Line & Knoter







Fishing Knots










Parlare di nodi per il vostro Capitano ha come unico risultato di provocargliene uno in gola.Non sono mai stato un profondo conoscitore della materia, so fare pochi nodi, ne uso pochissimi, ma almeno credo che questi mi riescano bene. Difficile trovare un punto più importante nel nostro assetto di pesca, queste piccole opere artigianali rappresentano la parte più fragile di tutto il complesso attrezzatura e quindi quella che forse andrebbe curata di più, anche perché è un complesso mondo molto affascinate e io da eretico dell’ argomento mi sono informato e di conseguenza cercherò di informare anche voi. La storia dei nodi è strettamente legata all’evoluzione delle tecniche di pesca e ai tipi di lenze. L’avvento del nylon nel 1938 ha rivoluzionato l’industria della pesca e con questa anche l’arte dei nodi. Difficile risalire all’origine dei nodi attualmente in uso. Leffy Kreh icona della pesca a mosca , autore di diversi libri sulla materia afferma che tutti i nodi oggi a disposizione del pescatore moderno sono una variante del overhand knot (nodo semplice) del clinch e del nail knot. Questi nodi rappresentano, secondo il grande Pam, la base dei nostro modo di vedere la spinosa arte al giorno d’oggi.




















Durante il Medioevo le lenze da pesca venivano realizzate con crine di cavallo intrecciato e i carichi di rottura erano sicuramente altissimi. Manca una precisa storia sull’evoluzione del nodo, una delle prime testimonianze si trova nel libro “A Treatyse of Fysshynge Wyth an Angle" pubblicato nel 1388 dalla badessa Juliana Berners e ristampato nel 1800, il libro trattava una sezione su semplici nodi alieutici. Quelli in uso oggi sono evoluzioni di nodi creati per legare fibre naturali come cotone, seta e lino.Dall’esordio del nylon ad oggi l’evoluzione di questo componente ha fatto passi da gigante raggiungendo l’apice con le nuove produzioni giapponesi che presentano diametri e carichi impensabili fino a non molto tempo fa.





























Sempre dall’Oriente, ora sul mercato possiamo trovare degli accessori che aiutano a “serrare” nodi perfetti, tra questi la categoria dei Bobbin Knotter, che grazie a delle bobine permettono di stringere molto facilmente e senza sforzo lenze di grosso diametro destinate a pesche gravose. Io possiedo la prima versione della Shout e mi consente di avere un PR knot perfetto, questo nodo sviluppato dal Mr Harada proprietario del Negozio “Rat Pack” a Nagasaki, risolve il problema di giunzione tra due materiali come il Dyneema usato come madre e Nylon e Fluorocarbon utilizzati per i finali anche se il suo utilizzo necessità un minimo di praticità, rende la realizzazione molto più veloce e semplice.La prima versione del Bobbin Shout Knotter era disponibile in due modelli per differenti libbraggi, la nuova versione presenta la possibilità di cambiare la frizione interna in modo da poter effettuare nodi su tutti i libbraggi con un’unico attrezzo





































Oltre la Shout esistono altri modelli che si basano su il medesimo sistema, anche se per quello che ho visto in giro, il Knotter Shout sembra l’unico insieme al nuovo Colmic Coco a presentare una frizione interna e un sistema costruttivo cosi sofisticato. Sul mercato si possono trovare i seguenti prodotti che spero presto di provare personalmente, in particolar modo la soluzione proposta dalla OceanMark

































Mcworks Pr Bobbin

























Studio Oceanmark l’Ocean Knoter disponibile in due versioni



































il particolare Ez-Knotter disponibile in quattro differenti versioni





































































Sicuramente un valido accessorio che permette una realizzazione perfetta senza sbavature.



Potrebbe essere utile imparare comunque a farli alla vecchia maniera?


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