giovedì 10 ottobre 2013

Etica ed estetica: lo spinning di "Ken Shiro" dieci anni dopo..



Credo che la vita per come è cadenzata, porti ognuno di noi a fare le scelte più significative quasi sempre quando  non si ha corretta dose di esperienza e maturità per effettuarle. Così ci si ritrova spesso a frequentare un liceo che non era quello più consono alla nostra indole, a fare degli studi universitari spesso troppo scollati dalla realtà del mercato del lavoro e troppo vicini al sogno romantico, a sposarsi e mettere su famiglia quando non si è ancora pronti per farlo.. Chi infila nel giusto momento le giuste scelte è quasi sempre chi possiede una differente lucidità e capacità analitica e che percependo quel qualcosa in più riesce a canalizzare le proprie energie nella giusta direzione da subito. 



Il modo di accostarsi alla pesca sportiva non è da meno in tema di scelte sbagliate nel momento sbagliato.. Così spesso chi oggi ha un comportamento ed un atteggiamento lo ha maturato nel tempo commettendo tutti quegli inevitabili “errori” indispensabili alle crescita ed alla maturazione.. 



Io, per esempio, non sono mai stato un integralista del C&R né tanto meno un fanatico dell’artificiale handmade a basso costo o delle canne cinesi, non lo sono ovviamente neanche oggi, ed ho raggiunto con il tempo le mie convinzioni in merito.. Ciò però non mi esime dal provare un po’ di sana invidia per chi ha scelto di vivere in un certo modo la nostra disciplina sin da subito, sin dai primi giri di manovella.. 


Facevo queste riflessioni qualche sera fa, dopo una battuta al serra con un vecchio amico spinner con cui ogni tanto si va a fare qualche lancio.. A volte non ce ne accorgiamo ma il tempo ci scivola via dalle dita in un secondo.. Sono già trascorsi oltre 10 anni dalla prima volta in cui il mio compagno di pesca di sempre mi presentò, in occasione di una serata alla spigola, un suo nuovo amico, Salvo.. Salvo, aka Ken Shiro nel mitico forum Seaspin, da subito mi parve scostante, pesante, troppo critico nei confronti della plano stracolma di artificiali che mi portavo dietro, troppo nei confronti delle catture che trattenevo.. 



Pescare con lui spesso diventata un piccolo processo al nostro modo di vivere lo spinning troppo commerciale e differente dal suo che a me personalmente appariva come di un altro pianeta.. Ho scritto il nickname perché in molti lo ricorderanno con Seabass (che altri non è che il mio compare di pesca) filmare e fotografare i rilasci di meravigliose spigole quando nessuno immaginava che questo fosse un gesto da “sani di mente”. 


Ognuno per la propria strada in questi altri dieci anni di sale abbiamo maturato ed affinato il nostro modo di vivere il mare.. Io pago delle molteplici e meravigliose catture regalate dalle uscite in barca ad inchiku e vertical ho cominciato a rilasciare praticamente tutte le catture effettuate a spinning e lui si è accostato a noi vivendo anche la cattura in barca e trattenendo sporadicamente qualcosa..  


Io con le mie plano colme sino ad esplodere di artificiali ho cominciato ad apprezzare i suoi giocattolini mentre lui continua a ricavarne di assurdi, brutti, antiestetici da ogni pezzo di legno gli passi per le mani.. Ma tanto sono assurdi brutti ed antiestetici quanto, garantisco, pescano appena entrati in acqua.. Non vende nulla, non ha ceduto alla lusinga di lucidarli esteticamente per farne un business, non è un perfezionista alla Ginei, non si disturba neanche di disegnargli gli occhi al posto dei quali ormai da tanto troneggia una bella X da cartone giapponese..





Nessuna supervernice riflettente, niente squame intagliate o occhi che ammiccano al predatore.. Niente olografie, solo legno sapientemente bilanciato e lavorato in maniera da attirare l'attenzione del predone e rimanere in mare con condizioni meteo che allontanerebbero qualsiasi persona sana di mente (e noi non lo siamo). 





Smaterializzare i luoghi comuni, distaccarsi dalla cattura a tutti i costi, dall'obbligo della performance per divertirsi, scoprire e per sentirsi liberi di sperimentare.. Accostarsi al predatore non come ad un nemico ma come ad un compagno si partita.. Questo il segreto del suo approccio..

Oggi, appena dieci anni dopo, mi rendo conto di quanto importante ed avanti fosse quel tipo di approccio con la tecnica ed il C&R. Oggi che non vediamo più o quasi un’Amia o che le spigole vengono decimate da orde di spinners, concentrati a dozzine su un unico spot come per una selettiva di surf casting, nel momento in cui andrebbero lasciate in pace.. 




Spinners che devono a tutti i costi catturare come se ne andasse della sussistenza delle famiglie, della sopravvivenza della specie umana.. 
Non sono un integralista, ripeto, e credo che sia libertà di ognuno scegliere ma ritengo che bisognerebbe darsi una bella regolata, soprattutto nei social, con la pubblicazione di foto di carnieri che definire tristi è un eufemismo.. E' vero che esistono delle tabelle con misure minime ma è anche vero che siamo liberi di alzarle a nostro  piacimento nel rispetto di alcuni aspetti scientifici che il legislatore, troppo impegnato a difendere ladri e truffatori, non conosce per nulla..



Sono consapevole che la schiera di chi mi detesta aumenterà dopo questa osservazione, ma credo che un po’ di responsabilità l’abbiano anche i produttori di esche e le riviste di settore che forse non si sono accorti di pompare un po’ troppo le nuove generazioni di pescatori senza assicurarsi di averle adeguatamente informate su quali siano gli aspetti scientifici e le ripercussioni ambientali del nostro gioco.
Si.. Si.. E' colpa delle strascicanti, dei ciancioli, dei palangari, dei bombaroli, dei subacquei con i fucili, delle paranze, di Giove che entra in Saturno senza bussare, della luna che si ostina a girarci intorno e di come le nostre compagne e compagni si svegliano la mattina, della politica.. Ah!! La politica quanto male fa! E' colpa di tutti tranne che dei pescatori se pesce non ce ne sta quasi più in mare, non lo metto in dubbio.. Se a tutto questo aggiungiamo anche i carnieri di 20 ricciolette da 200 gr. a shore, di spigole da 150 gr. a spinning in foce, di palamite da mezzo chilo e barracuda grandi quanto le matite capiamo che forse anche noi potremmo fare qualcosa mentre le multinazionali nel mondo si inventano tecniche per pescare pesci sempre più piccoli e sempre più vicini alla terraferma. 




Non so dove andremo e come saremo tra del tempo ma vorrei essere certo di ritrovarmi da qui a dieci anni con la consapevolezza di aver fatto tutte le scelte migliori e le più giuste per me, per il nostro sport e per la salvaguardia dell’ambiente marino tutto un po’ come fa da sempre, insieme ad alcuni tra i grandi pionieri dello spinning in Italia, l’amico protagonista di queste immagini.



Chi più chi meno tutti abbiamo avuto momenti di riflessione.. Tutti ci siamo soffermati a guardare sgomenti per un istante le nostre pareti stracolme di artificiali (io stesso sono arrivato in alcuni momenti di follia a possederne oltre 5000 contemporaneamente) o le nostre rastrelliere con file di canne una di fianco all'altra rendendoci conto di aver smarrito il vero senso di questo gioco.



Un paio di amici, tra le onde forti, con la pressione dell'acqua sui waders, il freddo alle gambe ed il mare con o senza il pesce poco importa.. Questo il senso dello spinning che forse stiamo perdendo un pò di vista.. 


Dimenticavo.. Tutti i pesci che avete visto qua sono ovviamente tornati al mare immediatamente dopo lo scatto..


16 commenti:

  1. Salvo...un grandissimo "compare"
    Posso affermare, senza nessuna vergogna (anzi con onore) di aver imparato da lui a pescare in mare
    Mi manchi compare

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  2. Bellissimo racconto, parole che riportano alla mente cosa sia davvero lo spinning in mare che ha fatto innamorare tanti di noi. Oggi, con la globalizzazione e la fame di fama che c'è, si è purtroppo spesso perso lo spirito atavico che ha portato molti di noi a muovere i primi passi verso una disciplina nuova.
    Credo che per molti, me compreso (in parte lo sto già facendo) sia giunto il momento di un esame di coscienza e di una "espoliazione dal superfluo", per poter tornare a riapprezzare davvero quelle sensazioni pure che ti fanno stare bene davvero e ti ridanno la carica per affrontare le fatiche della vita.
    Lo spinning è proprio ciò che hai raccontato, salutami Ken shiro (che non conosco) e stringigli la mano da parte mia.

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    1. Credo che la stretta di mano gli sia già arrivata ma gliela rinnovo la prima volta che ci troveremo insieme di fronte al mare.. Ti ringrazio sempre per la tua stima.. Era un pezzo che pensavo da tempo, in verità da quando mi sono trovato a scrivere di artificiali sempre più piccoli, mea culpa.. Si sta snaturando un pò tutto.. Altro che one man one ron e one lure... :(

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  3. Great blog post! We agree with almost everything.

    Regards,

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  4. Bah,
    pesco ormai da 6 anni, possiedo una cinquantina di artificiali, due canne e, al momento, nessun mulinello, a causa di qualche problema tecnico. Eppure vado a pesca lo stesso, chiedo a qualche amico di prestarmene uno e via!

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    1. Esistono le vie di mezzo.. Io credo che se uno possa pescare con uno Stella o un Saltiga perchè gli piace e li possa comprare senza rubare o togliere nulla alla propria famiglia, debba farlo e debba sentirsi libero di farlo.. Il lavoro non serve solo per produrre ricchezza da far sperperare alla nostra classe politica ma anche per togliersi, nel lecito, qualche piacere personale.. Il mio post ha un senso più "moderato" ma ti ringrazio per il tuo commento che dà un ulteriore unto di vista dello spinning..

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  5. Francesco uno dei più bei post mai letto, è facile dare le colpe agli altri della netta carenza di pesce in mare, quando dovremmo noi iniziare a fare qualcosa senza pensare agli altri..
    E' bello leggere queste parole da gente che veramente pesca da 10-15-20 anni a spinning e non da ragazzini da 25 che dicono di pescarci da 20 affetti da una grave sindrome di protagonismo..
    Ancora complimenti
    Tony

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    1. TI ringrazio.. Io la penso proprio così e credo fermamente che ognuno di noi abbia il dovere di comportarsi in un certo modo a prescindere da come si comporti la collettività.. Se tutti ci alzassimo le maniche potremmo anche alzare la voce.. ;)

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  6. gran racconto, quoto in pieno. ci fosse più gente con un mentalità così il mare sarebbe pieno di pesci e il divertimento per tutti

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    1. TI ringrazio per l'apprezzamento.. Alla prossima sperando di riuscire sempre a scrivere qualcosa che piaccia a chi legge.. ;)

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  7. È sempre un piacere leggere le tue parole...mi emoziona molto.
    Fa piacere vedere che il C&R viene apprezzato anche dai pescatori di acqua salata; pesco esclusivamente su acque interne e rilascio le prede da oltre venti anni per principio ma soprattutto per piacere personale: il rilascio aggiunge molto valore alla cattura. Rinnovo i miei complimenti nella consapevolezza che, estremismi esclusi, stiamo proteggendo nel nostro piccolo il futuro della nostra passione. Lorenzo

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    1. Ti ringrazio molto... Io, come scrivi, sono per i "non estremismi" ma credo che chiunque abbia un pò di visibilità debba cominciare a diffondere un certo tipo di messaggio del rispetto sia esso rivolto alle acque salse che a quelle interne, nella tutela dell'ambiente e del nostro stesso sport. Senza posizioni estreme si ottengono comunque grandi risultati e parlarne è già importantissimo. Grazie ancora, Francesco.

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  8. Compare e compagno di mille avventure, condividiamo da sempre questo modo di vivere la pesca e lo spinning in particolare, da quando... non esistevano artificiali specifici e ci siamo dovuti costruire da soli quello che ci serviva ( e non abbiamo piu' smesso ) , da quando ...rilasciando i pesci di tutte le taglie venivamo presi per pazzi, e a volte dovevamo pure andar via per non litigare con chi non ci capiva, da quando... non andavamo mai piu' di due volte nello stesso posto anche se il giorno prima ci aveva regalato magari un pesce da record, da quando... ogni volta che tornavamo da un cappotto ( spessissimo ) eravamo contenti lo stesso e analizzavamo la battuta per capire se c'era qualcosa da correggere .
    Grande Salvo, Amico e Pescatore Super

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  9. Devo farti i miei complimenti, non conosco quella persona anche se frequento Seaspin da parecchio, ma mi hai trasmesso tutta la sua ideologia che condivido in pieno.
    Straconcordo con il doversi dare una forte regolata, sia noi pescatori che le riviste e distributori che pompano all'inverosimile le nuove leve della pesca (che per come la vedo io vedono la pesca come un essere "il fico del momento" )...queste le cose le dico nonostante sia un negoziante del settore ma che non ha mai smesso di credere in quello che è realmente la pesca. Ancora complimenti. Daniele-Chub

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    1. Ti ringrazio Daniele per aver colto appieno uno dei sensi che questo post voleva avere.. Bisogna cercare di informare, tutti, chiunque ha un pò di pubblico.. Questo quello che cerco di dire e di far comprendere.. :)

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