Bene ci siamo, siamo alla fine di questo anno schifoso, un anno orribile per molti motivi, siamo al giro di boa e vi confido non vedo l'ora di alzarmi domani e lasciarmi indietro questo 2011. Si parte sempre così grandi progetti e sogni da realizzare, discorsi su discorsi e vari bla bla bla. Non pretendo che il 2012 sia l'anno d'oro anche se sarei uno scemo a non sperarci, mi accontento anche solo se non assomiglia a quello che ci stiamo per lasciare dietro le spalle. Questo spazio è stato il mio rifugio, mi ha aiutato e dato soddisfazioni molto grandi, ho condiviso questa avventura con l'amico Francesco aka TMF, abbiamo visto l'ingresso di Gianluca Aka Santiago che speriamo che nel 2012 ci dia un grosso contributo e abbiamo avuto un pubblico che mai avrei sperato, siamo andati oltre ogni nostra aspettativa e questo grazie a voi, a tutti voi. A tutti quelli che ci hanno seguito e che spero che continueranno farlo, voglio augurare da parte mia, di Francesco e di Gianluca un 2012 Spensierato, questo è l'aggettivo che vorrei per voi e per tutti noi in questo nuovo anno.
Un Abbraccio dalla Crew di SaltWater Rusty Memories
Credo che tra tutti gli artificiali avuti tra le mani negli ultimi anni, ce ne sono alcuni che non avrei mai pensato potessero vedere un restiling di natura tecnica perchè li ho sempre visti come "perfetti dalla nascita". Uno di questi è l'ormai mitico Shore Line SL14, il piccolo jerk della Daiwa, artificiale che ha rappresentato per moltissimi spinners, a ragione o no, l'esca filosofale per tantissimo tempo e che ancora oggi risulta una delle più usate nella caccia alla spigola.
Evidentemente non erano dello stesso parere gli ingegneri Daiwa che hanno rilasciato un nuovo SL14DT-FG dove DT sta per DIVE TUNE. Le variazioni apportate sono un bel pò e tutte abbastanza significative.Innanzitutto è stata modificata la paletta e la nuova, che sembra più resistente, dovrebbe consentire alla versione DT di questo piccolo jerk, pur rimanendo floating, di scendere più del doppio rispetto allo standard raggiungendo e superando il metro di profondità contro i 40 cm medi del modello F-G conferendogli inoltre una maggiore tenuta in condizioni di mare più forte.
Come se non bastasse, le livree già splendide, anche se molto cagionevoli, sono state ulteriormente arricchite da inserti olografici lungo tutta la parte longitudinale dell'artificiale.
Non so se la manovra sia fatta per prendere più pesci o pescatori e non so se le modifiche apportate nei fatti ne aumenteranno le capacità di cattura per cui affidiamo a chi ne avesse voglia ed opportunità i primi test ed aspettiamo fiduciosi i feedback di ritorno.
Altra grandissima novità presentata da due giorni ma invece disponibile non prima del prossimo Aprile 2012, è l'HIRAME HUNTER o "Cacciatore di Passere" ;)
Non fraintendiamo, prego.. Si tratta di un artificiale destinato al mare grosso ed alla profondità ma realizzato soprattutto per la ricerca dei pesci piatti che abitano il fondo sabbioso, le passere di mare, per l'appunto, i rombi, le sogliole e simili. 115 mm per 20 gr. di peso ha tra le lettere che ne compongono la sigla anche L e D che, leggendone le caratteristiche, sembrerebbero stare per Long Distance dato che lo presentano come in grado di coprire ben 70 mt. di distanza e che rappresentano qualcosa di attualmente impensabile per un artificiale della sua categoria.
Credo sia merito del centro di gravità molto basso e dei pesi fissi, il maggiore dei quali è stato posizionato al centro dell'artificiale. La profondità di nuoto varia tra i 50 cm ed il metro e mezzo per la versione floating e l'angolo e la dimensione della paletta ce lo lasciano immaginare perfettamente a proprio agio tra le onde..
Le livree sono molto particolari, le superfici riflettenti molto ampie e le linee olografiche diagonali per aumentare l'angolo di rifrazione e restituire un maggior numero di bagliori.Vedremo, ad aprile se quanto promesso da Daiwa rispetterà la realtà e se i nostri amici di battuta apprezzeranno l'impegno profuso dagli ingegneri della casa nipponica, così, a prima vista, sembrano altri due destinati al successo..
Ho appena ricevuto via email in anteprima questa meravigliosa immagine che raffigura una delle mosche che l'amico Michael Meyer si diverte, con grandissima creatività, a disegnare e postare su FB nella propria pagina.
La regalo a tutti voi ricordandovi che nella pagina Facebook di Michael è possibile ammirare alcuni tra i suoi meravigliosi disegni, molti dei quali sono anche diventati splendidi artificiali.
In verità non ho ben capito perché lo staff di Seaspin abbia battezzato così questo singolare artificiale. Giovanni "su Buginu" Bogino governò la Sardegna dal 1759 al 1773. Non è stato molto apprezzato dai sardi, soprattutto per il suo tentativo di combattere il brigantaggio e altro con l'uso della "forza". Ma "su Buginu" portò anche importanti innovazioni e miglioramenti che alla Sardegna e a Cagliari hanno fatto bene.
Così l'immagine tirannica di quest'uomo attraversa i secoli e si conquista un posto in prima fila nella cultura sarda, tramutandosi in quel "anchi ti cruxiat su Buginu" che vuol essere un invito ad essere inseguito dal Buginu/boia ma anche un modo tipicamente sardo/campidanese/trascendentale di dire "sei in gamba!"
Ma allora? perché Buginu? Puo' essere una rivalsa nei confronti del Buginu/boia mandare il Buginu tra le fauci di questi "signorini"?
Mah! Tralasciando le querelle mentali sul nome di quest'esca per lo spinning in mare, questo giovane artificiale ha già fatto capitolare, barracuda,serra,spigole,ricciolette,palamite,lecce e tonni e quant'altro..
Ma non Fraintendete Cocchi, questo non è lo spot del Buginu Seaspin Lures, sarebbe patetico, banale, molle, privo di suono.
Le esche e le canne da pesca sono come vestiti. E' necessario scegliere quelli che calzano meglio. Ma Torniamo al Buginu, quello che colpisce non appena si ispezione visivamente è la particolare forma della paletta che richiama la scure del boia.... del Buginu, appunto. La prima volta che ho visto questa paletta ho pensato:
"O questa è una grande soluzione, oppure è la porcata alieutica del secolo!"
Ma già dai primi lanci è emerso subito il carattere di quest'esca da "ultimo metro". Già... quell'angolo d'inclinazione della paletta ci consente di utilizzare bene quest'esca fin sotto i nostri piedi, caratteristica che ci permette di pescare bene anche da scogliere medio alte. La particolare forma a ventaglio consente di imprimere le nostre jerkate anche quando l'esca si trova alla massima profondità di lavoro (oltre il metro). Questa è la vera caratteristica innovativa Buginu ed è, forse, il segreto della sua alta potenzialità di cattura, lui va dove altri si perdono.
Su minnow della stessa categoria (14cm oltre 25grammi) la paletta ci consente si di mantenere un assetto in corrente, ma rende difficile l'esecuzione di recuperi intervallati da jerk secchi limitando la fantasia dell'utilizzatore. Quest'esca può essere "manovrata" sia con un recupero lineare lento, nel quale produce un notevole Wobbling, sia recuperata allegramente con stop e jerk potenti a canna bassa.
Ma nonostante il Buginu di Seaspin Lures abbia molte caratteristiche positive non digerisce molto bene i bassi fondali. Qui si rischia di regalarlo al mare spesso. La casa ideale del Buginu è la risacca prodotta dal mare mosso in scaduta, lanciato dalla scogliera bassa o alta.
Sull'onda del successo di questo singolare minnow, lo staff di Seaspin ha messo in cantiere i "fratellini" del Buginu. Si tratta di un modello da 5cm (Buginu 55) due da 10cm uno dei quali è snodato in 3 pezzi...
ma di questo parleremo nelle prossime puntate, per il momento chiudiamo il 2011 con le foto in anteprima della versione più piccola del Boia, numero 55 eccolo qua....
anche se probabilmente per averlo nelle nostre TackleBox dovremo aspettare il 2013 ma noi possiamo dire di averlo mostrato ben prima...
Anche questo Duo Contest No.3 è arrivato alla fine e lo staff Duo ne ha proclamato i vincitori non soltanto in base ai colori indicati ma anche alle motivazioni fornite.
I tre nomi sono:
Eliseo Alfaro, Sultan Al Shamsi, Steve Lewis
Le motivazioni delle loro scelte le potrete leggere direttamente nel sito DUO
In attesa del Contest No.4, intanto, complimenti ai vincitori.
Mi rendo conto che in molti puristi giurati alla tecnica adesso storcerete il naso ma è proprio vero, vedere un galleggiante che affonda lentamente ha in sè un che di ineguagliabile ed emozionante che condivido in pieno..
Da ex, e mai pentito, praticante della pesca all'inglese in mare posso garantire ai più scettici che la sensazione tra la "botta" presa mentre recuperiamo un minnow o quella mentre jigghiamo un Blue Flame da 150 0 210 gr. non ha nulla di differente da quella che si prova murando una spigola da 5 kg quando il galleggiante è sceso nel blu, con la non poca differenza che una cosa è portarla a terra con una bella ancoretta in bocca, un generoso 0,35 come finale e tanto di treccia da 20 lb in bobina, un'altra è farlo con un trave dello 0,14 ed un finale dello 0,07 con un carico di rotura di 600 gr. ed un amo del 18 cercando di convincerla "DELICATAMENTE" a seguire tutto sino in superficie..
Tra i tanti autoscostruttori incontrati, questo non è il primo che realizzi dei meravigliosi galleggianti da inglese e molto spesso sono stato tentato di sconvolgere qualcuno postandone le creazioni. Giorgio Luciani però è l'unico incrociato ad oggi che si dedichi tanto alla costruzione di galleggianti quanto a quella di artificiali.
In verità gli artificiali pubblicati sul suo blog non sono moltissimi e praticamente nulle sono le descrizioni che ci regala delle proprie creature, ma ho trovato questo anello di congiunzione tra le due realtà molto interessante come pure il fatto che una passione riesca ad essere funzionale a due tecniche di pesca tanto differenti tra loro.
Con un pò di nostalgia, poca in verità, per le notti trascorse al gelo cercando la spigola da sogno, al freddo e sotto la pioggia provo ad immaginare questi splendidi galleggianti sul pelo dell'acqua..
Invece mi è perfettametne chiaro quanto gli artificiali siano di grandissima qualità, perfezione estetica e ricercatezza quasi giapponesi o "Japanese style" come lo stesso Giorgio li definisce..
Japan style o no, a me sembrano i primi passi di un percorso di grande livello e spero di vedere presto su questo nuovo blog tutto italiano altri piccoli gioielli per i nostri occhi perennemente assetati..
Ho appena ricevuto un mail da mon ami Nicolas Cadiou che mi riportava al nuovo canale vimeo di Ultimate Fishing, dove è possibile inviare i propri video, ma a una condizione Solo Esche Artificiali!
tra i video appena caricati io ho scelto questo, mi piaceva molto anche la colonna sonora ;=)
anche se il mio preferito rimane sempre quello prodotto da Nicolas
Ci siamo ed anche la fine di questo facilissimo terzo contest DUO è ormai alle porte.. Il 29 dicembre si chiudono le danze e non sarà più possibile spedire la propria "letterina" al Santa Claus dei pescatori..
L'indirizzo per questa volta non è il Polo Nord ma duocontest@gmail.com ma solo dopo esser passati dalla pagina Facebook di DUO ed essersi registrati.
Nella email basta indicare, ve lo ricordo, il codice colore preferito.. Niente di più semplice...
Natale è finito e posso dire di essere molto felice di aver ricevuto come regalo un oggetto che desideravo da tempo, il caro Babbo Natale mi ha lasciato sotto l'albero una fantastica GoProHero2, beh sicuramente non è una novità visto che molti di voi sono dei veri esperti in settore, ora aspettatevi richieste di aiuto e consulenze ;)
il 2011 è agli sgoccioli ed è tempo di tirare le somme per tante cose, tralasciando tutto quello che è più importante nella vita di una persona e parlando in veci solo di pescatore maniaco feticista, trovo che sia interessante parlare di quelle esche che più mi hanno "catturato" in questo anno, quelle che per un motivo o per l'altro mi hanno più impressionato per la soluzione o le soluzioni proposte, tra queste vorrei iniziare con un esca molto particolare, il Bay Ruf Manic prodotto dalla DUO, un topwater molto diverso da tanti altri...
Quando ho acquistato questa esca nella taglia più piccola ( 95mm x 8 grammi) sono rimasto molto perplesso dalla forma affusolata e dagli angoli molto squadrati, la mia idea era di usarla in aree portuali o comunque in condizioni di mare molto calmo, la colorazione da me scelta era abbastanza brutta anche se spesso credo che questo sia una dato secondario al movimento, ma questo era dovuto che spesso trovare le esche prodotte da questo brand nel nostro paese non è proprio cosa facile quello avevo trovato e quello avevo preso, comunque sia è stato portato con me nella mia tackle box e usato più di una volta, risultato ZERO, delusione tanta, non capivo come dovevo usarlo, nella mia testa si trattava di un wtd, quindi andava usato come un wtd, canna bassa e polso e le varie variazioni sul tema , ma l'esca non ne voleva sapere, si muoveva da schifo, ingoiato dall'ignoranza che spesso mi porta a comprare decine e decine di artificiali era finito nella scatola dei reietti, il girone che spetta a tutte le esche prima di finire in qualche mercatino o sito di aste online, il regno del consumismo alieutico di cui a volte mi vergogno di farne parte, ma con cui spesso convivo e sarebbe meglio dire sguazzo....
Finché un giorno trovo un video postato direttamente dalla casa madre che mi apre gli occhi anche se con un po' di sana pazienza forse ci sarei arrivato anche da solo, questa esca non necessitava di un "burattinaio" come ero convinto io, non aveva bisogno di essere mossa a suon di
scricchiolii di giunture superiori, andava recuperata, meglio se a canna un pò alta e da sola grazie alla sua silhouette, il movimento sarebbe stato perfetto, un rollio perfetto, un piccolo pesce foraggio che scappa veloce una volta staccato dal branco
Brutta e Dura lezione per il sottoscritto, ma non mi vergogno ad ammettere che spesso e volentieri sbaglio totalmente l'approccio, un esca andrebbe provata in tutto e per tutto, andrebbe capita, vissuta, questa è una cosa che l'amico Alessandro Idini mi ha sempre ripetuto quando io li chiedevo come fosse possibile che lui affrontava la scogliera con una scatola di 5-6 artificiali mentre io dietro arrancavo come uno sherpa sotto il peso delle plano. Non credo che la mia natura
cambierà molto, ma credo di poter dire che ora quando le cose non vanno, ci metto un po' di tenacia in più e cerco di capire quale sia il vero punto di svolta...
Trovo che il limite di questa esca per il momento sia fondamentalmente il peso, che anche nella versione più grande ora in commercio (115mm x 16 grammi)
rimane sempre un po' leggero se si vuole provare a portalo fuori da quelle che sono le placide acque portuali, il rollio prodotto questo modello sinceramente credo di averlo visto solo in un altra esca di cui vi vorrei parlare appena possibile, ma a mio parere, perché la pesca, le esche e lo spinning è il frutto di un meccanismo molto soggettivo, credo che questa sia una delle soluzioni più verosimili del movimento naturale prodotto da molti piccoli pesci in fuga
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Ma visto che questo è un blog per schifosi feticisti consumisti e bugiardi alla fine di tutto questo discorso sulla filosofia Zen della pesca, voglio mostrarvi in anteprima le immagini della nuova versione prodotta per l'anno che verrà, anzi le nuovi versioni, perché nel 2012 usciranno due pesi e due misure nuove, un piccolo Manic da 88mm x 11 grammi e un Big Manic che non vedo l'ora di provare da 135mm per 21 grammi, aspettando anche la versione da Big Game vi mostro queste foto
Sino a che non si indossino muta, gav, maschera e bombole non si può avere l'esatta percezione di quanto grande, colorato e vario sia il mondo sotto il nostro mondo e credo che per un pescatore sia la massima espressione di contatto con il mare riuscire a restarci dentro per un tempo talmente prolungato da fargli quasi dimenticare di non farne parte.
Quando decisi di fare la prima immersione con autorespiratore della mia vita non riuscii a dormire per l'emozione come un bimbo cui si promette la prima battuta di pesca.
Esistevano già grandi professionisti della fotografia subacquea ma non vi era la grandissima diffusione delle immagini che oggi caratterizza la nostra epoca. Era praticamente impossibile da dilettanti scattare foto a profondità maggiori di tre metri e tutto quello che i nostri occhi di giovani sub increduli vedevano era destinato a rimanere nella nostra mente, stampato a fuoco in maniera indelebile.
Al grande strumento che è internet si deve la possibilità e la facilità, oggi, di vedere immagini che non tantissimi anni fa erano ad esclusivo appannaggio di pochissimi fortunati ma dietro ogni singolo fotogramma, dietro ogni scatto, vi è la grandissima professionalità di appassionati che dedicano quotidianamente tutto il proprio tempo alla ricerca incessante dello scatto perfetto, dell'emozione da intrappolare tra quei pixel, da catturare sulla propria memory card con il solo scopo di condividerla.
Daniel Göz è senza dubbio uno dei più grandi tra questi professionisti e sfogliando il suo sito è stato come re-immergermi in quelle acque, che tanti anni fa mi avrebbero segnato per sempre stampando nella mia mente colori e sensazioni che non dimenticherò mai, e riascoltare i rumori del mondo sottomarino, rivivendo quelle emozioni indimenticabili nel blu intenso di ogni mia immersione..
Ci vuole un grande amore per il mare per riuscire a scattare delle foto così belle, ci vuole sacrificio, più di quanto si possa immaginare perchè il mare è immenso, l'obiettivo della fotocamera piccolo ed i soggetti in continuo movimento. Ci vuole intuito, emozione, dedizione e questo è quanto, a mio avviso, traspare dagli scatti di Daniel Göz.
Girovagando tra le sue pagine web, la sensazione più bella è quella di trovarsi comunque e sempre immersi nella pesca ed immersi nella natura che concede a noi pescatori un pò del proprio spazio e del proprio tempo per aiutarci a ricongiungerci con noi stessi..
A lui ed al suo staff dobbiamo tra le altre cose la realizzazione di alcuni tra i filmati più belli mai pubblicati. Un differente punto di vista che trasmette, oltre al piacere per la cattura finale, anche lo scoramento, la sofferenza fisica, la stanchezza che stanno dietro ad ogni grande cattura.
"A flyfishing journey" per esempio è un vero e proprio film pluripremiato che narra una giornata di pesca a mosca con spettacolari riprese, tarpon da urlo, tanta sportività e la passione ad ogni fotogramma..
Gli spazi web dell'autore, DANIELGOEZ, TAPAMTHEMOVIE e GAULATHEMOVIE, sono tutti emozionanti, intensi e chiaramente pensati e realizzati da un pescatore per dei pescatori.
Se potessi esprimere un desiderio vorrei per dieci minuti la memoria e gli occhi di Daniel per poter vedere il "nostro" mondo come lui ma soprattutto per poter dire di aver visto quello che i suoi occhi e, per fortuna la sua macchina fotografica, ci hanno raccontato e ci racconteranno ancora..
Ringrazio Daniel per averci concesso l'utilizzo delle immagini e dei filmati pubblicati in questo post.
è uscito il nuovo catalogo della Ultimate Fishing il gigante Francesce che produce le Tenryu Red Series oltre a importare in Europa l'eccellenza del Lure Casting, se diamo retta al calendario Maya questo dovrebbe essere l'ultimo catalogo prodotto, quindi tanto vale sbirciare bene....
Voi di che colore vestireste questi nuovi giocattoli prodotti dalla DUO?
basta partecipare al terzo Lure Game
Update per l'ultimo DUO contest, la fine del concorso è stata spostata al 29 di Dicembre, per partecipare vi ricordo basta inviare il proprio codice colore preferito al indirizzo mail duocontest@gmail.com oltre a registrarsi alla pagina Faceboook Duo
Siamo una nazione, siamo un popolo senza confini, ci accomuna una passione, ma l'adrenalina che corre tra le vene di un Brasiliano quando ferra un peacock bass è la stessa di Mario, il vicino di casa quando combatte una spigola sotto casa sua, il ragazzino che non dorme la notte prima di un uscita di pesca si può trovare a Singapore come nei pressi di Barcellona, siamo malati, siamo uniti da una sana passione. Pescatori Olandesi e Irlandesi usano le stesse esche, io magari ho le stesse passioni di un ragazzo che vive nelle periferie di Osaka, chi può saperlo, viviamo in un mondo piccolo dove tutto viene amplificato e tutto è alla portata di tutti (o almeno così cercano di farci credere). Noi facciamo il tifo per i Brand Made in Japan, spesso abbiamo ragione quando crediamo che la provenienza sia sinonimo di qualità, con il JDM difficilmente si sbaglia, ma spesso ci troviamo a lanciare in acqua un oggetto nato per un altro "Mondo", questo per esempio per i moschisti non esiste, loro sono molte volte i creatori del proprio "inganno"
EP Fly
l'osservazione, lo studio porta questi pescatori a immergersi nel ecosistema a far parte totalmente del sistema, questo nella nostra tecnica non è possibile, è un limite che riescono a varcare solo ben pochi pescatori quelli che con abilità sono capaci di costruire i propri richiami, ma per questioni puramente manuali spesso questo limita la nostra tecnica e la rende per certi versi molto meno personalizzabile se non fosse per chi, dotato di talento, riesce a rendere il proprio pensiero in legno,resina,gomma per poi magicamente prendere vita, questo post è dedicato a tutti i costruttori che con il proprio lavoro e la propria passione rendono l'idea esca, il concetto inganno, questo blog è dedicato in parte a tutti loro, mi pareva giusto ringraziarli ora che il 2011 sta per arrivare alla fine, ringraziare chi ci ha regalato il proprio tempo, a tutti quelli che fanno parte della nostra sezione Custom Lures e a tutti quelli che arriveranno presto....