venerdì 10 dicembre 2010

when the fish do not eat, we eat it for them

Il Lancio con gli artificiali è una pratica dura, molto dura, psicologicamente intendo ti logora, quando non si riesce a capire quale è la soluzione, quale è il motivo che non permette di arrivare a risultati, ci si sente confusi, lanciare e recuperare non basta, magari fosse così, magari si potesse ridurre a questo la pesca a spinning, ma ognuno sceglie la sua croce e questa pratica sadica che ci obbliga a non pescare in modo convenzionale è la mia e la nostra croce e delizia. Ancora la strada da percorrere è lunga, molto lunga e forse anche perché questo ci piace e quando il pesce non mangia non ci resta che consolarci, fantasticando e mangiando noi per loro :) :) c'era un pizzico di Sicilia con noi oggi e ne siamo stati moltooo contenti! 


5 commenti:

  1. Fantastico tutto!!
    max (con la scritta in verde :) ahahah

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  2. Grande Max con la scritta grigia :)
    bella giornata alla grande!!!!!

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  3. Stupendo!
    Anche in Calabria apprezziamo queste cose: una soppressata, un pezzo di pecorino silano, un pomodoro e un pò di rosso di cirò e ti dimentichi di tutte le fatiche o dei pesci poco collaborativi!

    E si è di nuovo pronti per andar per spiagge e scogliere!

    Sempre se non si esagera col cirò! :S

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  4. Ciao Pier
    questi si che sono interessanti scambi culturali!
    non ho mai bevuto il Cirò capiterà prima o poi di aprirne una insieme!

    sarà che sono vizioso ma lo spuntino in front of sea non ha prezzo!

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  5. Si si,a chi lo dici!
    Nelle sessioni di diverse ore è d'obbligo, ovviamente accompagnato da degno nettare!

    Tra l'altro io sono anche un amante della montagna ed apprezzo ugualmente la pausa ristoro in riva ad un ruscello tra i pini o su un lago in quota: è quel momento di astrazione in cui il tempo sembra fermarsi e non vorresti finisse mai!

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