sabato 25 ottobre 2014

Resti di stucco? Allora è un barbatrucco!


Spessissimo, tra i pescatori, chi ha una certa quantità di tramonti ed albe sulle spalle, vi arriva dopo anni ed anni trascorsi bighellonando tra una tecnica e l'altra.. Io non ho mai incontrato nessuno che avesse iniziato in un ambito e fosse rimasto esclusivamente in quello per tutta la vita senza praticare altro, me incluso..
Avendo iniziato in età preadolescenziale ho provato davvero di tutto per il semplice fatto di essermi trovato a veder nascere un sacco di tecniche.
Pescavo a fondo da poco più che bambino quando iniziò il surfcasting, canne potentissime e materiali da astronauti per nottate di ghiaccio.. Da quello, praticato senza risultati eclatanti per quasi un decennio, i primi lanci a spinning e poi un periodo di bolognese ed inglese per tornare definitivamente allo spinning con momenti di shore jigging e poi inchiku e vertical..
A volte il fascino di una di queste tecniche ci resta dentro, ci rimane la poesia, il sapore dei combattimenti lunghi a volte decine di minuti e così si cede al tentativo di un ultimo bacio..


E' un tramonto splendido sul mare di Sciacca ed arrivare in quel molo che mi ha visto infreddolito pescare notti su notti ha un che di nostalgico e triste..
Nella sacca la mia splendida e vecchia compagna di tante battute e vento, la Team Match Ostellato, una inglese con grande carattere a cui ho accoppiato, dopo una vita con il Daiwa Regal Z, uno Shimano Fireblood 1000FA caricato con un robusto e generoso nylon 0,14 affondante.. ed ancora un chilo e mezzo di larve, il panchetto, la fionda, i pallini, ami tra il 16 ed il 22 affilati chimicamente per non uccidere l'esca.. Il tubo dei galleggianti sempre stracolmo di colori, di forme e di dimensioni per contrastare qualsiasi vento o corrente..
La tecnica non si dimentica mai e non credevo di poter essere ancora in grado di legare un amo del 18 o di stringere con i denti pallini da un ventesimo di grammo.. 
Il finale, due metri di fluorocarbon da 0,07, sopra una corona di 15 pallini, per raggiungere il peso di BEN 2 grammi, porterà la mia esca, un bigattino appeso per il posteriore, sul fondo lentamente e naturalmente tra quelli di pastura in caduta..
Ogni lancio è seguito da una fiondata di richiamo, poche larve per evitare di affondare troppo le spigole che comunque e beffardamente non si fanno vedere.. 
"Eppure devono esserci, ci sono sempre state"
Un lancio via l'altro una fiondata dopo l'altra sempre sperando di scorgere il galleggiante mentre scompare verso il fondo sino a che.....
SBAAAMM!!! 
Ci siamo, ferro e sento di essere affondato con il mio 18 Gamakatzu nella bocca del predatore.. 
Fughe splendide mi lasciano percepire che si tratti di qualcosa di veramente forte. LA canna piegata dal cimino al fusto mostra tutta la sua potenza.. E' un combattimento strenue con la frizione che frigge fuga dopo fuga mentre il mio 0,14 resiste alle continue sfuriate rabbiose.. Poi ad un tratto un salto, un altro.. Siamo tutti allibiti quando, a portata di guadino arriva lei, una meravigliosa imperiale..

Bel report.. Bello se solo fosse vero.. Ma scherzavo, non lancio, calo, innesco un'esca naturale da oltre 15 anni.. Non tocco la mia inglese preferita da una vita e mezzo e mi scuso per il tempo rubato con questo finto report.. :) 

Il fatto è che se ne leggono e vedono di cazzate sui social (ed anche altrove) che non ho resistito al desiderio di scriverne una pure io.. Pesci di profondità da decine di chili spacciati per pescati a light con esche da 5 grammi e trecce da 5 lb o pelagici forti come motoscafi ferrati con cannette ed artificiali da spigole...

Quando spariamo una cazzata dovremmo quantomeno accertarci che quello che stiamo scrivendo sia possibile ed avere una certa conoscenza della fauna ittica che popola il nostro mediterraneo perché una foto non basta ci vuole anche il supporto della scienza in certi casi.. 
Niente niente stiamo perdendo il senso delle cose?

Ringrazio chi ha davvero pescato la splendida imperiale mandandomi questa foto goliardica e mi scuso nuovamente..




2 commenti:

  1. Tu scherzi ma io al galleggiante vorrei tornare davvero, qualche volta, magari non in porto ma da una scogliera con acqua torbida.
    Mi manca il polistirolo che parte in diagonale nel blu con un bel sarago sotto!

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    1. E' un'emozione indescrivibile quella di vedere scendere tra le onde in galleggiante e percepire che sotto c'è il sarago, la spigola.. Non ci sono combattimenti in cui la tensione è maggiore di quelli che sono appesi ad uno 0,07 con una spigola da 4-5 chili all'altro capo o un sarago che prova a distruggere uno 0,18 con i denti gialli da fumatore.. :)

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