Porto Torres 1/3/2012 ore 16,46
Che possibilità hanno di pescare decentemente i pescatori dilettanti sullo scoglio dopo il calamento della rete di quel peschereccio ???
In mare i controlli sono assenti, alzi la mano chi è stato controllato almeno una volta da un militare della Capitaneria di Porto, Alzi la mano chi ha mai visto un battello della Capitaneria avvicinare e controllare un peschereccio che cala le reti sottocosta.... Io in 40 anni di pesca mai avuto questa emozione. Quando parli con qualcuno che dovrebbe controllare ti dice che non ci sono mezzi, che manca la benzina per le motovedette etc etc etc.
Le foto che vi mostro sono state scattate alle ore 16,46 del 1-3-2012, a una distanza di circa 150 mt dalla capitaneria. Chi stava in ufficio a quell'ora poteva vedere il peschereccio calare le reti a 10 (dieci) metri dalla riva comodamente seduto sulla sedia imbottita del suo ufficio riscaldato! Quello che ho visto io lo poteva vedere chiunque tra le centinaia di persone che passano ogni ora sul lungomare Balai di Porto Torres.
In questa foto si riconosce l'edificio della Capitaneria in alto a sinistra.
Alla stessa ora altri 3 pescherecci calavano le reti lungocosta a meno di 30 mt da riva in piena osservaza del Regolamento per l'esecuzione della L. 14 luglio 1965, n.963, concernente la disciplina della pesca marittima . (Modificato con : · D.P.R. 9 giugno 1976, n. 1057 · D.M. 4 agosto 1982 · D.M. 21 aprile 1983 · D.P.R. 22 settembre 1978, n. 651
D.P.R. 10 ottobre 1977, n. 920 · D.P.R. 18 marzo 1983, n. 219.
(cut)
105. (Limitazioni di uso). E' vietato collocare reti da posta ad una distanza inferiore a 200 metri della congiungente i punti più foranei, naturali o artificiali, delimitanti le foci e gli altri sbocchi in mare dei fiumi o di altri corsi d'acqua o bacini.
(cut)
Fino a quando continuerà questo ??
Ho fotografato e segnalato lo stesso identico episodio il 26 Febbraio alle 7.30 (probabilmente la stessa imbarcazione) mandando un'e-mail con foto allegate, alla Capitaneria di Porto Torres.
RispondiEliminaCome si può vedere, le reti erano ad una manciata di metri dalla scogliera:
http://s177.photobucket.com/albums/w209/spigoletto/?action=view¤t=DSC_3273.jpg
Ma a quanto pare la Capitaneria non solo evita di fare il proprio dovere in mare, ma anche in ufficio, dove la mail è stata letta ma non è stata degnata di uno straccio di risposta.
Si, ma non crediate che la Sardegna sia differente dalla Sicilia o dalla Puglia e dalle altre regioni costiere.. Sono secoli che i pescatori calano le reti fin dentro le foci per intercettare tutte le spigolette da porzione che stazionano in questi ecosistemi particolari e nonostante le segnalazioni telefoniche continue non intervengono, secoli che calano le reti dentro i porti o nelle AMP.. Il problema è anche nelle priorità che vengono assegnate ai Comandi dei Compartimenti Marittimi.. Fanno il proprio lavoro nei limiti del fattibile cozzando contro tantissimi problemi che molti di noi non conoscono e non potrebbero mai immaginare.. Ho trascorso un anno e mezzo nella Marina Militare, a stretto contatto con una Capitaneria di Porto e conosco personalmente alcuni membri della GC estremamente ligi al loro dovere che rischiano quotidianamente la pelle in zone particolarmente "calde" e che hanno subito minacce ed attentati, persone che non si tirerebbero indietro mai ma che in alcuni casi non possono proprio intervenire. Questo i pescatori lo sanno perfettamente e se ne profittano. Il problema è NAZIONALE, nella gestione delle risorse da parte degli organi preposti alla salvaguardia del territorio. Muovere una motovedetta ha un costo esorbitante e se il poco carburante a disposizione (perchè non ne hanno davvero) viene consumato per un intervento di questa natura, potrebbero risentirne futuri interventi destinati al salvataggio di vite umane..
RispondiEliminaOvviamente questo prescinde dal fatto che una risposta la si deve sempre non fosse altro che per educazione (caso Macis) e che ad intervenire nello specchio d'acqua di fronte ai propri uffici non è richiesta alcun dispendio di carburanti (caso Sanna).