domenica 22 aprile 2012

Mark Ellyatt lures, Ecologically Fishing..


E' proprio vero che ognuno di noi ha la propria storia con un percorso del tutto personale che lo ha caratterizzato nella vita.. Sarebbe un errore, per quanto legittimo, pensare che a farci arrivare alle stesse conclusioni ed agli stessi risultati, possano essere sempre le stesse considerazioni e deduzioni.



 Così, c'è chi ha cominciato perchè non aveva i mezzi economici per acquistare gli oggetti della propria ossessione, chi perchè non ne trovava idonei al proprio specchio d'acqua ed alle condizioni in cui potervi pescare. Alcuni lo hanno fatto perchè vi hanno intravisto una possibilità di lavoro, altri per la sola soddisfazione personale di riuscire a essere protagonisti integrali delle proprie catture.. 


  Tantissime motivazioni, differenti percorsi per un punto di arrivo identico..
E se il punto di arrivo invece fosse quello di partenza? Questo sembra il caso di un Mark Ellyatt, collega pescatore danese di 29 anni che dell'autocostruzione ha fatto uno stile di vita.. Autocostruzioni non di esche ma di tutto o quasi tutto.. 
 Così, se si è abituati da sempre a realizzare gli oggetti per le proprie esigenze quotidiane, il passo alla costruzione delle esche è davvero breve e naturale.

 Si aggiunga a questo che Mark è un artista, uno di quelli che, pur di riuscire ad esprimere la propria arte, le dedicano integralmente tutto il tempo e lo spazio e si ha un quadro completo di questo giovane danese che, in funzione delle proprie passioni ha effettuato delle scelte molto forti che ricordano la storia di alcuni pittori francesi o newyorchesi e difficilmente condivisibili da chi non fosse egualmente infiammato.


Così ci racconta di abitare in un bilocale, di dormire sul divano e di avere dedicato tutti gli spazi della propria piccolissima abitazione alla costruzione di esche artificiali ed accessori per la pesca. Un aerografo preso nello studio di pittura in cui aveva lavorato per un anno, internet per studiare le livree da dare alle proprie creazioni e tanta dedizione..  
 Una cosa fondamentale cui tiene moltissimo, l'utilizzo di materiali che che porvengano solo ed esclusivamente da punti di raccolta per i riciclaggio. 
Così i tubi metallici, sfere in metallo di vecchi cuscinetti diventano rattle, pezzi di mobili in faggio si trasformano in artificiali, cucchiai da tavola rinascono come indulanti, vecchi pezzi di zanzariera ricoprono la superficie degli artificiali come una pelle squamosa e rugosa e così via dicendo..
 

 La produzione oscilla tra i 100 ed i 200 pezzi l'anno che vegono realizzata, se ho ben compreso, quasi esclusivamente su richiesta o scaturiscono da particolari esigenze ed idee..  

Alcuni degli artificiali sono visibili nel blog di Mark Ellyatt insieme ad altre delle sue creazionie Mark lo potrete contattare, se interessati alla sua produzione all'indirizzo email Fishnfiction@gmail.com


 Sostenere delle idee ecosostenibili fa sempre un grande piacere e questa in particolare, che anche in Italia qualcuno ha cominciato a portare avanti, è di certo una delle più vicine al nostro mondo di pescatori sportivi. 
 Tuttavia penso che se in Italia cominciassimo a riutilizzare i rifiuti, dopo averli civilmente divisi per tipologia come si fa in quasi tutti i paesi europei, per costruire artificiali da pesca a costo zero rischieremmo, grazie alla grandissima disponibilità di materie prime reperibili in ogni angolo del paese, di compromettere irrimediabilmente questa fetta del mercato mondiale. 

Fortuna che noi, a prescindere da tutto, i rifiuti preferiamo lasciarli in discarica e farli diventare un problema nazionale su cui ragionare per mesi.. :(

Nessun commento:

Posta un commento