martedì 3 aprile 2012

Fotografia : cenni di base sui formati dei file



Le nostre fotocamere offrono due formati su cui salvare le preziose foto-ricordo delle nostre pescate : RAW e JPEG, il RAW (grezzo, non elaborato) è un formato relativamente pesante perchè registra tuttala luce  catturata dal sensore CCD o CMOS della macchina fotografica. L'immagine viene registrata nella sua forma originaria, numerica, cioè dopo essere stata solo convertita da analogico a digitale, senza nessuna ulteriore elaborazione da parte della fotocamera. La fotocamera registra il RAW in uscita dal sensore senza perdita di informazioni e con una elevata profondità colore . Fattore molto importante: permette di elaborare l'immagine con un campo di variazione delle regolazioni (esposizione, bilanciamento del bianco, contrasto, ecc) molto maggiore rispetto alla registrazione con altri formati compressi anche di tipo lossless. Dunque con una maggiore profondità colore si ha una maggiore potenzialità di elaborazione delle immagini e quindi si sfruttano al massimo le capacità del sensore e dell'ottica. Quando è necessario recuperare "alte luci" eccessive o recuperare zone in ombra troppo "chiuse"  lavorare sul RAW è immensamente meglio che lavorare su un JPEG perchè le informazioni memorizzate sono decine di volte superiori. Generalmente, i fotografi conservano il RAW originale degli scatti migliori perchè non è modificabile e quindi ne determina la proprietà del fotografo , le informazioni principali come data, luogo etc etc. I tribunali considerano il proprietario del file RAW originale come legittimo detentore dei diritti d'immagine.

Qui di seguito vediamo due immagini : la prima è un RAW non elaborato, come si vede manca di qualunque regolazione come nitidezza, WB, saturazione e contrasto.


 La seconda è il suo JPEG con tutti i parametri basici applicati secondo il gusto del fotografo per replicare ciò che ha visto al momento dello scatto.


L'immagine JPEG invece è un file già compresso, su cui il software della fotocamera ha già applicato determinati parametri di contrasto, luminosità, nitidezza e saturazione seguendo algoritmi e protocolli prefissati e decisi da qualche ingnegnere dagli occhi a mandorla.
La tecnica di compressione JPEG è una tecnica di compressione di tipo lossy cioè con perdita di informazione rispetto all'immagine originaria di partenza. L’immagine registrata con questo sistema perde dei dati che corrispondono normalmente a dettagli dell'immagine poco significativi. La quantità e la tipologia dei dati che vengono persi, tuttavia, è determinata in modo tale che essi riguardano parti che normalmente non sono facilmente percettibili da un osservatore. Nella quasi totalità dei casi di foto compresse dalla fotocamera in JPEG, la qualità di stampa rimane comunque buona. In generale, adottando uno stesso procedimento di stampa fotografica, la qualità delle stampe è tanto migliore quanto più piccola è la dimensione della stampa.
Il formato JPEG  non consente elaborazioni successive delle immagini, a meno di accettare perdite di informazioni che di volta in volta si sommano nei salvataggi successivi. Se una fotocamera registra direttamente in JPEG e l'immagine deve subire delle elaborazioni è bene salvarla immediatamente in un formato lossless come può essere il TIFF, il BMP, ecc. e solo quando il processo di elaborazione è terminato si può fare un salvataggio in JPEG per l'archiviazione o, se il caso lo richiede, l'eventuale stampa.

I formati nativi

Ogni marchio ha il suo RAW  :

 Io consiglio di aprire ogni RAW con il software consigliato dalla Casa produttrice della fotocamera (per esempio: Capture NX2 per Nikon)  perchè il software proprietario consente di sfruttare tutte le potenzialità del RAW e consente di mantenere nella conversione del file anche i  vari parametri impostati "on camera" al momento dello scatto.

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