C'era un bambino tantissimi anni fa, quasi 40, che girava per casa dei nonni e che in quella casa aveva un posto preferito in cui andare a rintanarsi. Lo si trovava spesso nell'angolo in cui uno dei suoi zii, allora tutti giovani pescatori, riponeva la propria attrezzatura..
C'era un odore leggero di pesce salato in quell'angolo, c'era una canna in vetroresina rosso con il manico in pasta di sughero e gli anelli, ognuno dei quali pesava più della somma di tutti quelli che oggi montiamo sulle nostre sofisticatissime ed oltreoceaniche rods, con l'interno in porcellana, legati sul fusto e ricoperti da colla per nulla trasparente e lucida e piuttosto molto simile all'immutato bostik.
La placca era in metallo un pò segnata dall'ossido e tra i due anelli, uno dei quali non riusciva ad avvitare sino in fondo a causa di un piccolo difetto nella vite, era montato uno strano oggetto che aveva la particolarità per lui inspiegabile di compiere con la parte superiore più giri di quanti se ne facessero con la manovella.. Se ne stava in quell'angolino, il bambino, con due o tre copie di "Pescare Mare" sulle gambe , guardando le foto di quei pesci e di quei pescatori e girando ogni tanto la manovella di quello strano oggetto in metallo ancora appiccicoso per i residui di sale..
Se solo oggi potessi avere tra le mani quel mulinello..
Oggi so che era un Alcedo, ricordo la medaglia che ne caratterizzava uno dei due fianchi, e so che a circa 40 anni da quel bambino il pescatore che è diventato vorrebbe tra le proprie canne quella che, insieme allo zio paziente mentore e le sue vecchie riviste di pesca, fu l'innesco per la sua più grande passione.
Mi hanno sempre attirato gli oggetti antichi perchè attraverso la loro evoluzione si percepisce come gli esseri umani si sforzino costantemente di utilizzare la propria intelligenza per il miglioramento della qualità della vita e credo che allora più di oggi sicuramente questi sforzi erano dettati dalla passione per la pesca piuttosto che dalla necessità di generare business lanciando sul mercato prodotti mal progettati dai costi esorbitanti pur di aggiornare annualmente i propri cataloghi.
Al FIPO di Bologna di quest'anno, un pò in disparte, all'estremità del grande capannone che ospitava l'esposizione, c'erano loro, i collezionisti.. Ce n'erano davvero tanti, dimessi, in disparte, parlando solo con collezionisti e disturbati soltanto da chi, come me, non sapeva resistere alla tentazione di fotografare quegli strani pezzi di storia della pesca sportiva.
Il mulinello non ha sempre fatto parte della nostra cultura alieutica, non siamo sempre stati il paese che oggi sembriamo. Sino agli inizi del secolo scorso, i primi decenni del '900, questo strumento era sconosciuto ai più che pescavano in acque interne utilizzando il vecchio ed intramontabile bambù mentre la pesca in mare non conosceva il concetto di "sport".
La diffusione vera e propria di uno dei nostri strumenti preferiti si è avuta con l'apertura verso gli USA, sempre tre passi avanti all'Europa in questo ambito. Ho scoperto, da una puntata vista su Caccia e Pesca, che la maggior parte delle fabbriche italiane, ne esistevano tantissime, erano in pratica ex fabbriche di armi riconvertite dopo la II Guerra Mondiale che avevano trovato un ottimo sbocco produttivo in un dopoguerra poverissimo..
C'è tanta storia dietro un mulinello e nel web vi sono tantissimi siti di collezionisti dedicati esclusivamente a questo che, nel tempo è diventato uno degli oggetti che maggiormente incidono nel budget di un pescatore e che lo separano dalla sua cattura da sogno..
Suggerisco a chi ne avesse voglia e tempo di fare un giro su internet cercando "mulinelli antichi" giusto per capire come eravamo, come erano quei pescatori italiani, possessori di quelle canne rosse in vetroresina responsabili di una gran parte di noi e delle nostre passioni.. Scoprirete un mondo di appassionati collezionisti che cerca di ricostruire la storia della nostra ossessione attraverso gli oggetti che l'hanno caratterizzata e che ancora oggi seppur con fogge differenti la caratterizzano..
Ringrazio l'amico Vittorio (mav975 per alcune delle foto pubblicate in questo post)