Vi era un tempo, oltre un migliaio di anni fa, in cui coraggiosi uomini si riunivano in piccoli gruppi per affrontare, durante il lungo inverno, la battaglia per la sopravvivenza immersi nella natura più ostile. Questi uomini, cacciatori per vocazione e per tradizione, rappresentavano sul gelido palcoscenico delle montagne giapponesi, stagione dopo stagione il dramma dello scontro tra uomo e natura, cruento, duro ma inevitabile. La caccia per sopravvivere, per sostentare e per sostentarsi, la caccia per scelta, per tradizione, la caccia perché lo spettacolo della predazione ed il trionfo del coraggio degli eroi avessero luogo sempre e comunque.
Questi uomini, che esistevano mille anni fa ed esistono ancora oggi, erano i MATAGI, grandi cacciatori di orsi.
E’ trascorso oltre un millennio dalle origini del termine “Matagi” e personalmente trovo molto bella la scelta di un nome così tanto suggestivo per un’azienda che ha come obiettivo principale quello diffondere tra i pescatori nel mondo una grande caratteristica distintiva del Giappone: il gusto per l’estetica, parte integrante della quotidianità, ed il piacere che deriva dai gesti compiuti in simmetria con il mondo circostante.
Estetica come continua ricerca dell’armonia, sforzo incessante di mantenere in costante equilibrio tutte le percezioni derivanti dai cinque sensi vissute nello spazio circostante (movimento). Estetica per trarre beneficio da ogni momento del tempo e da ogni gesto. Questa necessità che ogni giapponese percepisce come irrinunciabile, oggi ha finalmente cominciato ad entrare nel mondo occidentale e ad occupare molti aspetti della nostra vita.
Matagi per uno spinners significa, senza dubbio, piacere. La realizzazione di una canna customizzata ha qualcosa di magico, ha in sé la suspense della riuscita. Appena ricevuta, aprire il tubo che la contiene, sfiorarla per sentire la perfezione delle legature e del fusto, guardare attraverso il primo, l’allineamento perfetto di tutti gli anelli soppesandola, cercando di percepirne il bilanciamento,
piegarla per ammirarne la curva e provare ad immaginarla al primo recupero o durante il primo combattimento, scegliere con cura il primo artificiale con cui battezzarla al mare sono gesti che appartengono ad un rituale comune a tutti i pescatori feticisti del mondo.
Come per chi ordini una Maserati, che prevede circa quattro milioni di possibili varianti, o per chi indossi soltanto camicie su realizzate su misura, anche la scelta della configurazione della propria canna presenta così tante variabili da poter essere praticamente certi che non ve ne sarà una seconda identica.
Gli interni, le sellerie, il colore dei cerchi o delle ganasce dei freni così come il tessuto, il taglio, il colletto o i polsini, ogni singolo ed apparentemente piccolo dettaglio contribuisce a formare un insieme unico realizzato esclusivamente per uno ed un solo cliente che sarà l'unico a poterlo indossare correttamente. Questo altissimo livello di customizzazione non è soltanto legato però ad un fattore estetico ma piuttosto alla possibilità/necessità di avvicinarsi il più possibile ai margini di miglioramento che ogni cosa ha in sè. Operazione questa che va sempre di pari passo con la ricerca dell'armonia estetica di cui godere nei momenti di pesca non pesca.
Ecco i motivi per cui uno dei più grandi store al mondo,
MATAGI, forse l'unico interamente ed esclusivamente dedicato a questa sezione della nostra tecnica, non poteva essere che giapponese. Ecco il motore che ha spinto Mr. Mamoru a decidere di dedicare tutta la vita alla ricerca della perfezione estetica nella realizzazione di oggetti che siano soprattutto degli eccellenti strumenti per lo spinning essendo lui stesso un appassionato pescatore della mitica Suzuki cui dedica ogni istante del proprio tempo libero.
Dietro
Matagi c'è comunque una grande scommessa, ci sono sacrifici, intuito, tenacia. C'è lo studio e l'approfondimento dei processi di verniciatura dei materiali più disparati, della loro durevolezza, della capacità di invecchiare migliorandosi. Ci sono venti anni di esperienza in un percorso intrapreso per soddisfare una propria esigenza interiore, quando non esisteva una nicchia di mercato ben definita, terminati nella definizione di uno stile comune a moltissimi pescatori sportivi in ogni angolo del pianeta e che oggi rappresenta un valore aggiunto.
Bisogna pertanto, se spinti dalla pulsione della prova, affidarsi a qualcuno dei capacissimi rodbuilder italiani che, ormai legati da decennale amicizia con Mr. Mamoru, ha imparato a valorizzare al meglio i suoi prodotti assembandoli con grande perizia e precisione. Sandro De Santis (SDS CUSTOM RODS conosciuto nei vari forum come Branzino-72), autore della maggior parte degli attrezzi a marchi MATAGI in giro per il nostro paese, uno di questi e posso garantire che, avere tra le mani una canna con un livello di fattura così elevato è un piacere per gli occhi e per l'anima, Oggi
Matagi costituisce un punto di riferimento per chi volesse cominciare ad incamminarsi e, grazie ai moltissimi strumenti di comunicazione, anche più agevole rispetto agli anni scorsi.
Il cammino verso la perfezione è sempre lungo ed irto di ostacoli, interminabile ed il traguardo è irraggiungibile come la perfezione stessa, ma una cosa deve essere sempre ben chiara: intraprenderlo ha indubbiamente un chè di piacevole che si rinnova ad ogni passo compiuto.
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There was a time, over a thousand years ago, where brave men gathered in small groups to address, during the long winter, the battle for survival in the nature more hostile. These men, hunters by vocation and tradition, they represented on the cold stage of the Japanese mountains, season after season, the drama of the clash between man and nature, cruel, harsh but inevitable. The hunt to survive, to sustain and support themselves, hunting by choice, by tradition, hunting because the predation's spectacle and the triumph of courage of the heroes should always be represented.
These men, that there were a thousand years ago, still exist today, and were the Matagi, hunters of bears.
It 'spent more than a millennium from the origins of the term "Matagi" and personally I find it very good choice of a name so evocative for a company whose main objective is to spread among the fishermen in the world a great distinctive feature of Japan: aesthetics taste, an integral part of everyday life, and the pleasure derived from the gestures made in symmetry with the surrounding world.
Aesthetics as a continuous search for harmony, unremitting effort to maintain in a constant balance all perceptions arising from the five senses lived in the surrounding space (movement). Aesthetics, to enjoy from every gesture and from every moment of time.
This need has now finally begun to enter the Western world and to occupy many aspects of our lives.
Matagi, for a fisherman, means "pleasure". The creation of a customized rod has something magical in itself, has the suspense of success.
Upon receipt the customized rod, open the tube which contains it, touch it to feel the perfection of the ligatures, and the blank, look through the first, the perfect alignment of all the rings, weigh it trying to perceive the balance, bend to admire the curve and try to imagine the first fight, carefully choose the first lure with which to christen the sea, are gestures that are part of a ritual common to all fetishists fishermen of the world.
Like a those who ordered a Maserati car, which offers approximately four million possible variants, or those who use only wear shirts handmade of tailoring to measure, even the choice of the configuration of the customized rod has so many variables that it can be virtually certain that not there will be another identical.
All optionals and every little detail contribute to forming a unique set made exclusively for a client who will be the only one allowed to wear it properly.
This high level of customization is not only bound to an aesthetic factor, however, but rather at the possibility / need to get as close as possible to the margins of improvement that has everything in itself. This operation, which always goes hand in hand with the search for aesthetic harmony.
That's why one of the best store in the world, Matagi, perhaps the only entirely and exclusively dedicated to this section of our technique, could only be Japanese. Here is the engine that drove Mr. Mamoru to decide to devote their life in search of aesthetic perfection, in the creation of objects that are particularly valuable tools for the fishing. Himself is a passionate fisherman of the legendary Suzuki which devotes every moment of your time free.
Behind Matagi there is still a great challenge, there are sacrifices, insight, and tenacity. There is the study and deepen the process of painting a wide variety of materials, their durability, the ability to age better.
There are twenty years of experience to satisfy their own inner need, when there was no well-defined one market niche, This experience has ended in the definition of a style common to many anglers in every corner of the planet and which now is an added value.
Therefore, if you want to try, need to rely on someone of Italians rodbuilder who, now linked by decades of friendship with Mr. Mamoru, he learned to make the most of its products and assemble them with great skill and precision. Sandro De Santis (aka Branzino-72), author of most of the rod Matagi brand around in our country, is one of them and I can guarantee that to have a rod with a so high quality level is a feast for the eyes and soul. The path to perfection is always long and fraught with obstacles, endless and the goal is unattainable as perfection itself, but one thing must always be very clear: to undertake it undoubtedly has something nice that is renewed at each step.
Matagi Today is a landmark for those who want to begin and very easy to contact.
Ringrazio per le foto dello store pubblicate in questo post Mr. Mamoru Tsuruta (Matagi), per i particolari Sandro De Santis (aka Branzino72) e per le canne montate Giuseppe Campo (aka blackviper).