martedì 20 novembre 2012

Allarme Rosso? Lo avevo detto io..

Questo spazio è stato sempre esente dal commentare i fatti politici che danno abbondantemente da scrivere a menti ben più eccelse delle nostre.. E' stato sempre ben lungi dal commentare quanto ci tocca sopportare quotidianamente dal Legislatore che irrompe volente o nolente nelle nostre vite, ci sottrae benessere, lo dissipa in attività di dubbia o ridicola utilità.. 
Non lo abbiamo mai fatto volutamente e spesso ci siamo trovati uno a trattenere l'altro nei momenti in cui era davvero difficoltoso parlare "semplicemente" di pesca pur avendo una visibilità ampia come la nostra.


Va anche sottolineato ed evidenziato che non sempre io (TMF) e Mattia (Cpt.Rusty) abbiamo lo stesso punto di vista su tutti gli argomenti riguardanti il nostro sport e proprio questo è uno di quelli. Il caso però è anche uno in cui politica e pesca sportiva si sono incontrate con l'ovvio risultato che consegue quando una cosa fetida si occupa di qualcosa che non conosce. 
Viviamo in uno stato (il minuscolo è una scelta e non un errore) che non ha nè le capacità nè la voglia di occuparsi dei problemi dei suoi cittadini, uno stato che ad un certo punto ha deciso, per risolvere ogni problema di stritolarci in una morsa, di soffocare le proprie aziende sommergendole di gabelle e dazi, di arricchire i ricchi ed impoverire i ceti medi, uno stato garante di se stesso e della propria sopravvivenza.. Viviamo in una condizione al di fuori da ogni realtà immaginabile in cui decine di migliaia di ex onesti lavoratori oggi raccattano tra le immondizie per sopravvivere.. Uno stato che perde decine di miliardi di euro discutendo su quanto debba essere profonda la buca e di quanto letame ci si debba metter dentro prima di seppellirci vivi.. Uno stato intento ad imbavagliare la già del tutto controllata stampa di regime per garantirsi l'assoluta libertà di delinquere.. 
Ebbene, questo stesso stato ha trovato il tempo di censirci, noi pescatori sportivi, di riunirsi attorno ad un tavolo con questo ordine del giorno e di regolamentare la pesca "sportiva" al tonno rosso finalizzata al Catch and Release.
Ma ce lo vedete il Presidente Monti che, con la sua aria compassata da uomo della soluzione chiede alla Ministra Fornero "Elsa, cara, hai idea di cosa sia questo C&R  che dobbiamo approvare?" E' riuscito a riunirsi, questo stato, e tra una tassa e l'altra, tra una sommossa e l'altra, ha affrontato questo tema, importante più di tutto gli altri rimasti in coda, derogando la legge che ne vietava la caccia per commercio e per sport in qualsiasi periodo dell'anno oltre la chiusura.


Io non ho mai fatto segreto di essere contrario e sottolineo che la mia posizione in merito non coincide con quella del capitano di questa nave puzzolente. 
Il Capitano è in fondo un ottimista e crede negli italiani e nelle loro capacità di attenersi a quanto prescritto mentre io no.. Io non ho mai creduto che questa "concessione" avremmo saputo gestirla.. Io non ho mai condiviso i combattimenti "sportivi" in cui uno dei due contendenti soltanto,  e per giunta in pericolo di estinzione, rischia la vita e l'altro nulla.. Non ci vedo nulla di sportivo io.. Proprio nulla.. Nè tantomeno ho mai creduto che potessimo, noi pescatori italiani goffi e poco informati (perchè il 75% non legge nè riviste nè forum), gestire quello che ci è stato presentato come un "dono". 

Ecco.. Adesso posso dirlo.. 
VE LO AVEVO DETTO IO...

Risultato?
Il legislatore, quello stesso che ha tutti i mezzi per frugare nelle nostre tasche riempiendo le proprie, quello che trova risorse e tempo per mandarci cartelle esattoriali, lo stesso che chiude le acciaierie, le miniere, che concede denaro, il nostro denaro, ai fabbricanti di auto perchè possano aprire le loro fabbriche all'estero e chiudere quelle in Italia, QUEL legislatore, non riesce o non vuole controllare gli "sportivi" che stanno massacrando, affettando, riducendo drasticamente, con la scusa dello "sport" la popolazione di un animale IN ESTINZIONE da cui dipende tutto o buona parte dell'ecosistema marino mondiale..

Ebbene si, cari amici spinners e non.. Quando ferrate un Tonno Rosso con una cannetta, portandolo all'arresto cardiaco per imbarcarlo con la scusa del "tanto ormai è morto" ben sapendo che le pattuglie o non vi fermeranno o non hanno modo di fermarvi perché sprovviste di mezzi ed uomini per farlo (impiegati a multare i vecchietti che rubano un uovo al supermercato per vivere), quando lo legate ad una boa perché poi passa un amico a ritirarlo o lo affettate direttamente a bordo sbarcandolo a pezzi irriconoscibili, quando fate questo pensate al tonno rosso che appena 50 anni fa era presente in numero 50 volte superiore nei nostri mari e che, a questo ritmo scomparirà quasi del tutto entro una ventina..

Negli Stati Uniti, dalla politica per mille motivi criticabile ma per altrettanti mille encomiabile, la salvaguardia delle risorse ittiche è una RELIGIONE cui noi, poveri e piccoli pescatori italiani, anglers improvvisati, carichi di testosterone da mancanza di sesso o noi piccoli e patetici trainisti della domenica che massacriamo centinaia di piccoli di Tonno Rosso chiamandoli in altra maniera per lavare le nostre coscienze, non potremo mai aspirare.

Negli Stati uniti la misura minima è di UN METRO E OTTANTACINQUE e pescano ancora esemplari di oltre 500 kg. Da quanti decenni non vediamo più pesci sopra il metro e mezzo in Mediterraneo? Il perchè ce lo siamo mai chiesto?

Ditemi allora.. Ma in nome di quale sportività tutto questo? Come si possa coniugare una posizione etica di tutela dell'ambiente con la pesca sportiva di un animale che sta scomparendo dai mari del mondo io, con il cervello bruciato dalla salsedine, non lo riesco a capire. Credetemi.. E dire che ci è capitato di ferrare tonni fuori periodo, spesso, li abbiamo incontrati, visti, evitati.. Abbiamo preferito tagliare la nostra treccia perdendo centinaia di euro piuttosto che stressarli.. Ma forse noi non siamo per la tutela delle specie protette. Forse noi non siamo dei "veri pescatori", forse siamo degli sfigati che non hanno troppo testosterone libero.. Forse..
Intanto, come volevasi dimostrare, promotori di questa deroga e sognatori di combattimenti epici da poter narrare ai propri amici ed ammiratori, ci siamo accorti che non eravamo in grado di gestire la concessione.  
Ah si! Lo so, lo so.. Noi che leggiamo i report, che vagabondiamo per la rete siamo diversi, noi non facciamo parte di "quei" pescatori, lo so.. Noi non ne portiamo a casa fuori periodo, noi abbiamo richiesto TUTTI l'autorizzazione in Capitaneria, noi non li tiriamo fuori dal mare per la foto perché sappiamo che significa ucciderli, noi siamo diversi.. Lo so.. Noi mettiamo i tag in nome della scienza e via in mare liberi.. Niente foto fuori dall'acqua, niente, noi non facciamo niente che possa metterli in pericolo.

Odiatemi pure, ma io non ci credo...


Questo è quello che ci aspetta tra 20 anni se continueremo a fare i cazzi nostri.. 
e non ditemi che non ve lo avevo detto...


8 commenti:

  1. Pesco molto poco in mare... ma che brividi a pensare ai rischi del Tonno Rosso; ci chiami tutti in causa. Giusto. Invito chi non lo ha mai fatto a comprare e vedere libro+documentario "Un mondo senza pesci" a cura di Nicola Ferrero edito da Feltrinelli. Ci penseremo due volte quando saremo in pesca al mare e quando compreremo il pesce in pescheria..

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    1. Chiamo tutti in causa perchè si fa obbligo a ciascuno di noi di informare chi non è informato, di diffondere le notizie, di creare una rete di cultura per la salvaguardia delle specie e delle risorse.. Non faccio di tutta l'erba un fascio ma siamo una categoria che ha richiesto una deroga e stiamo trasgredendo i termini dell'accordo.. Questo sta succedendo.. Per questo mi rivolgo alla categoria, me incluso, ancora troppo ignorante per comprendere il danno che quotidianamente perpetra all'ambiente..

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  2. ...tanti concetti giusti,altri giustissimi,noi Italiani siamo aimè,ancora troppo ignoranti su certi argomenti rispetto ad altri popoli,e purtroppo non solo sulla pesca.Premesso che pesco quasi esclusivamente da terra e quindi non conosco bene la situazione,qui mi sembra che una buona parte della categoria degli spinner sia messa sotto la "gogna",e,la cosa non mi sembra giusta,se non altro perchè la colpa della situazione attuale non è sicuramente del pescatore sportivo,ma ben altre son le cause,ed ora ovviamente TUTTI ne paghiamo le conseguenze.
    Se 50 anni fa il numero dei tonni era 50 volte superiore ed ora la specie è addirittura a rischio dobbiamo dire grazie alle varie flotte di pescherecci extra UE e non che catturavan e catturano ancora centinaia di tonnellate di tonnetti rossi per poi richiuderli in gabbie in mare aperto,e aggirare il problema delle "quote"UE...
    http://www.youtube.com/watch?v=lE6Cn7Xwg6A
    Anche il pescatore sportivo avrà la sue colpe,ma diciamo le cose comestanno,siamo arrivati a questo punto NON per colpa dello sportivo,ma per altre cause che tutti sappiamo,ora in tanti si infervorano,si domandano se sia giusta o no la pesca con l'obbligo del c&r,si parla di misure minime,di quote ect,ma mi domando dove fossero queste persone quando si perpetravano le "mattanze" negli anni addietro e nessuno alzava un dito per fare qualcosa

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    1. Ti dico sinceramente, non è un problema di spinners o di altro.. Io ne faccio un problema di cultura.. E' chiaro che il post, pur rivolgendosi a tutta la categoria non interessa lo spinner che non ha mai visto un tonno ma è anche chiaro che va interpretato come un richiamo alla tutela dell'ambiente, non solo quello in cui il Tonno Rosso rischia l'estinzione. Esistono spinner che distruggono tratti di costa prelevando decine di fattrici nel momento della riproduzione e questi non sono meno criticabili di chi uccide un Tonno.. Oggi è il turno del Bluefin, ieri è scomparsa la cernia bruna, domani sarà quello della spigola e poi chissà.. Siamo tutti responsabili.. Una pesca sportiva scriteriata non danneggia quanto una tonnara volante ma crea comunque un danno.. Non vale quanta gente si uccide ma l'omicidio in sè è da aborrire.. Il tonno sta scomparendo anche per causa dei pescatori sportivi ignoranti, ogni goccia concorre a riempire un vaso.. Abbiamo il diritto ed il dovere di informare tutti, di denunciare i trasgressori e di evidenziare i problemi ed i disequilibri di cui veniamo a conoscenza.. Questo vuole fare il post di cui sopra.. Nient'altro..

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  3. Quanti rapinano il mare, per farsi belli in paese o con gli amici.
    Animali che sono sempre in quantità minore, e ciò vale per lui ma vale anche per altre specie.
    I soldi portano attrezzi sempre più advanced, mentre lui, Lui rimane ben poco.
    Nella pesca non regolamentata anche lo "sportivo" ha la sua influenza.
    Venduto sulle tavole per comprarsi un artificiale in più, un attrezzo in più.
    Questa ora è la moda, oltre l ignoranza che per sua maestà non ha fine.
    Ah si! Lo so, lo so.. Noi che leggiamo i report, che vagabondiamo per la rete siamo diversi, noi non facciamo parte di "quei" pescatori, lo so.. Noi non ne portiamo a casa fuori periodo, noi abbiamo richiesto TUTTI l'autorizzazione in Capitaneria, noi non li tiriamo fuori dal mare per la foto perché sappiamo che significa ucciderli, noi siamo diversi.. Lo so.. Noi mettiamo i tag in nome della scienza e via in mare liberi.. Niente foto per le riviste, per il cellulare, per i cataloghi..
    Niente, noi non facciamo niente che possa metterli in pericolo.

    Odiatemi pure, ma io non ci credo...

    Non c'è nulla di più vero di questo.

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  4. Questa è una situazione che in Italia non cambierà mai! Il 90% degli italiani sostituisce le leggi e l’etica conservazionistica con la sua morale, giustificata con le più svariate motivazioni e, oggi, anche aggravata dalla crisi economica, perchè si arriva a fare bracconaggio persino per risparmiare sulla spesa!
    Dalle mie parti è ormai scomparsa l’ombrina e la corvina non la si vede da anni. Le cernie brune della secca a Punta del Papa sono state sparate a bruciapelo da qualche bracconiere subacqueo (erano abituate a ricevere il cibo dalle mani dei mentecatti del centro sub autorizzato per dar spettacolo di se ai turisti paganti). Le spigole si trattengono anche quando sono ovate. I tonni, le rare volte che si vedono, non superano i 60 kg. in quelle stesse acque dove, solo 25 anni fa’, li ho conosciuti con taglie sopra i 200 kg.
    Negli ultimi 10 anni ho fatto più di 50 denuncie alla Capitaneria per abusi vari nell’area del parco marino (reti abusive, pesca sub, piccola traina, palamiti, etc.). Sono intervenuti una sola volta, quando si trattava di una rete da posta per tonni. Alla conferenza stampa che ne è seguita si sono gongolati del risultato, facendo intendere che era frutto di un loro controllo severo e serrato, anziché additare tale evento alla segnalazione di un cittadino responsabile (mi ero esposto in prima persona, ma avevo chiesto l’anonimato), in modo da poter essere di esempio ad altri!

    Se poi parliamo del legislatore in materia abbiamo il perfetto figurante di una tragicommedia tutta italiana: avete mai visto la bibliografia che viene citata a sostegno dei vari studi che precedono i decreti legge? Ignorando completamente la monumentale bibliografia anglosassone, vengono citate due, massimo tre voci di fantomatici “esperti” nazionali: in altre parole sarebbe come citare un saggio sui Simpson nell’analisi critica alla Divina Commedia.
    E vi siete mai chiesti da chi sono composti i vari comitati per la pesca? Nel 2006, dopo un’aspro litigio con l’allora ignorantissima assessore all’ambiente, venni a scoprire che il comitato regionale era composto da ben 25 persone in rappresentanza di assessorati come Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione, Enti locali, Finanze, Urbanistica, Industria, sindacati come CGIL, CIS e UIL, e varie cooperative di professionisti come Lega Pesca, UNCI Pesca, Federpesca, AGCI Pesca, cioè l’intellighenzia della cadrega, ovvero i soliti papponi!

    Io ho ormai perso qualsiasi speranza che il mediterraneo possa migliorare. E mentre immagino gli anni a venire (credetemi, 25 anni volano via come niente) come la messa ad requiem del nostro mare, mi ritorna alla mente Xavier, una guida maya che, mentre slamava e riossigenava i pesci che catturavo nelle flat, li ringraziava per averlo fatto lavorare e gli augurava una lunga vita per farlo lavorare ancora.

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    1. Questo è un tema, la tutela dell'ambiente (in particolar modo di quello marino) che mi sta molto a cuore e la tua risposta, di cui ti ringrazio, mi rattrista moltissimo perchè mi dà ancor di più il senso della dimensione del problema che, evidentemente, è diffuso su tutto il territorio e radicato profondamente nella cultura e nel tempo. Siamo purtroppo un popolo troppo disinformato, troppo giovane culturalmente (sebbene ci vantiamo di essere stati la culla del mondo) uscito dall'analfabetismo da meno di un secolo ed ancora troppo legato alla logica del profitto personale immediato piuttosto che dell'investimento sul lungo termine. Non vi è dubbio che la politica, troppo impegnata a parlarsi addosso ed auto celebrarsi, sia talmente distante dalle problematiche ambientali da poter soltanto, come in questo caso, creare confusione e danni aggravando le condizioni esistenti.

      E' proprio vero, 25 anni durano un secondo e tra uno o due secondi ci troveremo a vagabondare, con buona probabilità, lungo le sponde di un Mediterraneo deserto. Speriamo nel frattempo che tanti Xavier in giro per il mondo siano riusciti a tutelare e mantenere ciò che noi abbiamo dissipato..

      Grazie Alessandro per la tua testimonianza, di certo frutto di una osservazione ed uno studio molto più profondi, che ancor di più sottolinea ed evidenzia il problema.

      Francesco

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