venerdì 24 febbraio 2012

Do you Know the Made in Italy?


Dopo l'evasione dal mondo moderno, ho trovato tante cose interessanti ad aspettarmi, tante novità da raccontare. Tra tutte vorrei iniziare con una novità in particolare, una canna nata, progettata e creata in Italia da esigenze di pescatori Italiani. Sarà che sono un Japan Maniaco, ma spesso mi capita di dimenticarmi, come credo a molti di voi, di quanto siamo bravi in Italia, di quanto siamo capaci di creare ottime soluzioni e di come l'ingegno sia spesso nel bene e nel male un carattere dominante del nostro modo di essere. Ora non voglio dire che per forza il made in Italy deve essere una priorità, ma credo che sarebbe giusto prestare più attenzione "al nostro orto" senza doversi sempre fare affascinare da produzioni "esotiche" perchè di esempi nel nostro paese ne abbiamo tantissimi. Subito mi viene in mente un marchio come Alutecnos, che in USA è considerato un mostro sacro, mi vengono in mente il fascino artigianale dei prodotti Everol e i rivoluzionari prodotti di Franco Vivarelli. Ben vengano il made in Usa e il JDM, ma non dimentichiamoci che ci sono delle perle anche nel nostro paese e tra queste si può sicuramente collocare un azienda come Italcanna.


Nata a Capannori vicino a Lucca più di 40 anni fa per mano di Carlo D'olivo che ancora oggi continua a gestirla con i due Figli Giovan Battista e Gian Marco, la Italcanna è una delle poche aziende che si può vantare di un reale Made in Italy, visto che tutte le canne vengono progettate e prodotte nel nostro paese, con un palmares pieno di riconoscimenti importanti nel mondo del Big Game e del Surf Casting, questa azienda ha da qualche anno iniziato la produzione di canne per la pesca a spinning.

Nel 2005 questa azienda comincia una collaborazione con Boris Maffezzoli Salnicoff, che credo in tanti conosciate. Se vi è capitato di seguire le avventure di questo malato di pesca, vi sarà sicuramente capitato di vederlo scorrazzare in lungo e largo per il continente nero ed in special modo in una metà di cui sembra essere molto ghiotto l'esuberante Boris : la Giunea Bissau, in particolare l'arcipelago delle Bijagos, per essere ancora più precisi e puntigliosi, la piccola isola di Kerè. In questo fantastico spot, dove il vostro caro Rusty si è andato a nascondere per due settimane, è stata ideata e testata una canna dedicata a tutti i pescatori che amano viaggiare, la Kerè.





Una comoda travel in quattro sezioni che si innestano grazie a degli spigot per non interrompere o indebolirne la struttura ed un ingombro di soli 62cm, perfetta per essere trasportata in valigia, la canna montata è lunga 230cm con un line consigliato di 30lb, anelli Fuji Sic KLSG Tangle Free e un casting di 80 grammi.



E' progettata per essere utilizzata con popper di taglia medio grande e jerk minnow medio grande e la sua progettazione è stata talmente lunga e faticosa che il povero Boris ha dovuto sacrificarsi testandola più e più volte nelle acque di Kerè su Jack Crevalle, Cubere e Barracuda di taglie inimmaginabili..


L'isola da cui prende il nome, ve lo assicuro, è un paradiso per lo spinner per cui mi propongo sin da ora, prima di disfare una volta per tutte le valigie, volontario per ripartire alla volta di un'estenuante sessione di test ma questa volta a Kerè con Kerè... ;)

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