giovedì 1 settembre 2011

Ritorno alle origini..

Presi dalla caccia grossa, trascinati nel gorgo dello spinning profondo alla ricerca di dentici, dello shore jigging, del vertical e dell'inchiku, schiavi dell'adrenalina che solo alcune grosse prede riescono a dare, da un paio di anni avevamo volutamente tralasciato ed un pò dimenticato il sano piacere di una classica battuta a spinning.
Confesso che, avendo la fortuna di lavorare vicinissimo al mare, come ogni "sano" spinner lavoratore ho con me sempre in auto tutto l'occorrente per quattro lanci in estemporanea (waders, una canna travel, un mulinello 4000, una serie completa di artificiali ed una petzl) ma le battute "rubate" all'uscita dall'ufficio non hanno mai lo stesso sapore di quelle pianificate, in cui lo spot, il vento, la marea siano stati analizzati e scelti con cautela nella convinzione che rappresentino la migliore delle scelte possibili. Così da un paio di settimane coltivavo il desiderio di una bella serata di solo e sano spinning, senza ferri da 100 gr. armati con ami del 3/0, senza mulinelli esagerati, senza il pericolo nè l'aspettativa di ferrare bestioni. Soltanto una rilassante battuta di spinning, magari non proprio sulla sabbia ma spinning.

Una delle difficoltà maggiori, in questo caso, non è la battuta in se quanto il riuscire a trovare un compagno che sia sulla stessa linea d'onda. Che si trovi d'accordo sulla scelta di uno spot difficile e pericoloso e che riesca a tener duro tutta una notte a prescindere dalla presenza o meno di pesce..
Quindi, trovato il compagno, la metà del lavoro è fatta per cui non resta che andare, armi e bagagli a tentare la sorte. Lo spot è molto impegnativo, uno di quelli in cui si deve arrivare con la luce e si va via solo a giorno fatto, che si raggiunge con una camminata di mezz'ora tra sterpi e rovi ma che garantisce la totale solitudine ed un contatto intenso con la natura ed il nostro elemento preferito, il mare..
Non nego che, non essendo proprio una silfide, appena giunto sul posto, il pensiero più tremendo era dover ripercorrere la strada al contrario l'indomani e dover risalire la scarpata nella quale ci eravamo calati, il tutto con una nottata e chissà quanti lanci sulle spalle..
Come sempre la quantità di artificiali trascinata nelle scatoline è esagerata ma come si può affrontare una battuta senza esser certi di aver portato TUTTO quello che può servire? Lasciati a casa volontariamente i jigghettini per non cadere nella tentazione di un paio di lanci a shore, nelle cassette c'è proprio di tutto. Ci sono tantissimi artificiali provati e conosciuti, tanti da provare, tanti lanciati soltanto un paio di volte.. Una notte tra studio e pesca..
Una di quelle in cui, quando il pesce non c'è si comincia a lanciare artificiali che non si sono ben compresi per provare a trovare con loro un feeling. Ottanta appena e nella prima parte della sessione di pesca, che ha visto soltanto 4 lampughe di piccola taglia onorarci della loro presenza, tutti hanno preso il mare.. Ho avuto modo di provarne bene alcuni acquistati questo inverno e lanciati poche volte come il Dansel Satya che mi ha regalato immediatamente una lampughetta sotto il chilo ma le cui ancorette, volutamente non sostituite, si sono aperte come burro.
Ho provato ed apprezzato moltissimo il ProQ di Seaspin che ho trovato uno dei migliori wtd mai provati, l'unico che, nonostante il vento in faccia abbastanza teso, riuscisse a volare discretamente ed a mantenere il giusto movimento in mare. Ho rivalutato il Duo Press Bait HD che sino ad ora avevo utilizzato soltanto per la ricerca dei predatori di fondo ma che in superficie mi ha reso una cattura ed una ferrata a vuoto su una gran botta. Una bella serata, tra zanzare e vento in faccia incessante, un panino ed una birra e quattro ore di sonno fatte tra gli scogli con le orecchie sempre tese ai rumori sotto la via lattea ed al buio totale..
Per fortuna alla notte segue sempre l'alba e durante questo brevissimo momento, che è il più amato dagli spinners, 15 minuti di ordinaria follia mi hanno ripagato dal silenzio di tutta una notte.
Un bel serra ed un paio di barracuda di buona taglia catturati con un jerk minnow mitico, il Tide Minnow Slim da 175 della Duo Co. Ltd.,
un grosso serra perso insieme ad un mommotti 140 che evidentemente ne aveva necessità e che ha deciso con o senza il mio consenso di portarselo via recidendo un terminale in fluoro dello 0,60 come nulla.
Alla fine di quel quarto d'ora intenso e pieno di catture la soddisfazione di aver trascorso una notte a pesca, con un amico folle allo stesso modo, con il mare di fronte, con il piacere del contatto con la natura selvaggia, tanta tanta stanchezza ed il desiderio di rifarlo presto..
Perchè chi nasce spinner rimane sempre e prima di tutto uno spinner.. ;)

4 commenti:

  1. belle catture ... mi potresti dire una cosa ? con tutti questi pesci come hai fatto a non spalettare il tide :D porca miseria a me è bastato un cudino per farlo fuori

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  2. Non saprei.. Io non ho mai spalettato nè tide nè shore line ma sento che in tanti li rompete.. Non so perchè, non so dirti.. Io pesco, spesso, li uso tanto, li tratto anche male a volte ma nessuna rottura. :)

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  3. Bellissimo racconto, da me condiviso appieno proprio per le dinamiche che hai raccontato.
    Anche le mie uscite sempre più spesso sono due ore rubate al lavoro e sono sempre pronto a partire per godermi la mia "dose" di mare...però il fascino di una pescata come si deve è indiscutibile e ogni tanto serve proprio...se poi condita di pesci sicuramente meglio!

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