venerdì 16 settembre 2011

Nanotechnology by Daiwa for Rock Fishing

Avevamo ben capito che il rockfishing notturno avrebbe rappresentato la nuova frontiera per moltissimi spinners ed altrettanti produttori.


Nonostante il nome altisonante di questa tecnica evochi immagini di pescatori con grosse canne da surf lanciate dalla sommità di pareti a strapiombo su un mare infuriato a caccia di grossi squali, di dentici ed orate, in verità ciò che aspetta lo spinner che dovesse decidere di cimentarvisi è esattamente il contrario..


Canne ultramegastrasuperleggere per lanciare e gestire artificiali microscopi
ci e quasi senza peso con i quali insidiare dalle scogliere basse i tipici predoni del sottocosta, primi fra tutti gli scorfani signori e predatori incontrastati di questo piccolo ma ricchissimo ecosistema..


Nei giorni scorsi abbiamo postato vari artificiali creati da brand più o meno noti ed indirizzati a questa tecnica e non poteva mancare di certo la Daiwa che, chiaramente, ha creato di tutto per gli amanti dell'ultralight.
Canne, gomme, minnow, jig e di certo anche abbigliamento specifico ed accessoristica che però non inserirò in questo post.

Cominciamo con una delle canne specificamente create la AGS 76UL-S


Un attrezzo che, nella versione più leggera ha un lure range da brivido, da 0,5 a 3,5 grammi
Ogni singolo elemento di queste canne ha richiesto lunghissimo studio e progettazione, dagli anelli alla placca passando per il grezzo ed il tipo di innesto..



Tutto nuovo e tutto creato dal nulla dagli ingegneri della Daiwa che, come sempre, riescono in imprese al limite della possibilità restituendoci un attrezzo che, completo, pesa la bellezza di 80 gr., meno di un jig da shore ma che, ovviamente costa quanto e più d
ella migliore delle canne cui siamo abituati, oltre 700,00 euro
Ci sarebbe da scrivere un'immensità di cose ma per parlare di una canna bene e con cognizione è preferibile averla provata per cui, appena la avrò ne riparleremo con calma :)

Gli artificiali sono dei piccoli gioielli nanotecnologici, le cui descrizioni, in pieno stile rivista nipponica, sono corredate da disegnini per i meno i più svogliati ed intraprendenti che
aiuteranno a capire come e dove utilizzarli..


Di questo piccoletto, il Lazy, ne verranno distribuite due versioni sinking, il 5S da 3.0 gr. ed il 6S da 7.0 gr, affiancate alla 5F floating di 2.6 gr.


I pesi, ben equilibrati gli conferiscono una caduta lineare con un leggero rollìo consentendone qualsiasi tipo di recupero, proprio come i suoi corrispondenti più grandi del mondo in cui le dimensioni sono meno gulliveriane.



Il nome di questo altro gigante da 4,5 cm e 3.2 gr. sopra è Crazy e gli sta benissimo addosso soprattutto dopo che se n'è ammirato il video del nuoto, del tutto folle.


Una quantità di vibrazioni, movimenti e scodinzolamenti propri degli snodati e di qualche gomma e che non ho mai visto raggruppati in un unico artificiale e che aumentano quanto più veloce se ne esegue il recupero..


Sempre più leggero sempre più tecnologico è lo Yogiri che in 4,2 cm distribuisce la bellezza di 2 gr. nella versione floating e 3,9 gr. nel sinking. Praticamente il peso di uno sgancio rapido da 70 lb dei più classici..


Questa volta però si tratta di un "gran" bel minnow con tanto di bavetta, pesi, ancorette e split e, ricordo, il tutto in 2 grammi..

Ma la gamma non sarebbe completa se non vi fosse anche un minnow dal profilo stretto, uno slim,


il cui posto è occupato dallo Yonagi 5s, 5 dm 3.0 gr. slow sinking con andatura sinuosa e stretta ed un sistema di affondamento controllato molto simile a quello dei Rapala Countdown.

Per finire con un popper, lo Shiranui 5F da 3 gr., per gli amanti indomabili del top water a tutti i costi proprio come il CapitanRusty..


Non sono riuscito a lasciarne fuori neanche uno.. Troppo belli, troppo perfetti nella loro microscopicità e noi europei sappiamo benissimo che per rimpicciolire qualsiasi cosa i nostri amici nipponici non hanno rivali.
Se non fosse stato per loro avremmo ancora al polso orologi a pendolo, computer grandi quanto stanze, pc portatili intrasportabili o telefonini con tanto di cornetta attaccati alla cintola..

Di questa capacità tutta orientale ne hanno dato sicuramente prova i progettisti della DAIWA in questo aggiornamento al loro sito splendido dal quale non uscirei mai e da cui le immagini di questo post sono state tratte. Il gioco continua quindi e si rinnova di anno in anno anche se comincio a nutrire seri dubbi su chi sia la preda e chi il predatore..

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