domenica 21 aprile 2013

Adapter Works: Lures for Top


C'era un tempo in cui pescare a spinning significava lanciare un artificiale e recuperarlo in maniera lineare, più o meno velocemente dando al moto una parvenza di personalizzazione.. Ricordo che alcuni commercianti, i più fantasiosi, consigliavano ai novelli spinners che si cimentavano nella tecnica di recuperare la propria esca canticchiando una canzone in mente e rispettandone i tempi.. Consigliavano di cambiare brano di lancio in lancio per scoprire quale fosse il "tempo" migliore per un recupero perfetto.. 



Oggi penso a quei consigli ascoltati nei piccoli negozietti e non nego che dentro di me sorrido.. Sorrido pensando a quanto difficile potrebbe essere oggi per quei negozianti trovare il "tempo" o il "brano" adatto ad un long jerk, ad un jig minnow, ad un wtd.. 



Eravamo davvero differenti tanto tempo fa, tanto da accogliere con la peggiore diffidenza esche che oggi non possono mancare nelle nostre cassette.. Non riuscivamo a credere che una "saponetta" potesse rivelarsi la soluzione migliore per una leccia, non avremmo mai potuto immaginare che un artificiale senza paletta, senza moto proprio potesse risultare funzionante.. 



Sono trascorsi anni ed oggi la pesca in top water, la preferita dal nostro capitan Rusty, è senza dubbio diventata la più spettacolare e la più amata dagli spinner di un certo livello.. Nella pesca in top water i sensi interessati sono tanti, molti più di quanti non coinvolgano il lancio di un minnow.. 




La vista, la nostra a quella predatore.. La nostra che segue immancabilmente l'artificiale nel suo incedere e quella del predatore che spesso vediamo seguirlo arretrato di mezzo metro.. 


  
L'udito, vogliamo mettere il piacere di quel "pop" "splash" che i nostri popper emettono ad ogni tratto.. Ed anche là i nostri occhi fissi a controllare che gli schizzi siano ampi, che venga spostata tanta acqua.. 


Poi ci sono i wtd, splendidi, più o meno affondanti per pescare sul pelo dell'acqua o un paio di centimetri sotto, con quel loro sciacquettìo superficiale e quell'incedere ubriaco, largo o stretto a seconda del lavoro delle nostre mani.. Per un caso o forse no, gli artificiali da topwater sono anche quelli più costruiti, quelli in cui tutti gli autocostruttori hanno cominciato a cimentarsi..


Tra questi autocostruttori c'è anche Keisuke Kimura, proprietario del marchio Adapter Works.. Lo abbiamo tartassato di domande e ci ha risposto.. Non molto in verità a causa della barriera linguistica conto cui molto spesso ci troviamo a battere quando intervistiamo un costruttore nipponico.. 



Quello che siamo riusciti a comprendere è che la pesca in topwater è senza dubbio quella cui Kaisuke Kimura preferisce dedicare le proprie creazioni.. Nella vita odontotecnico nel resto del tempo bassman autocostruttore di esche in legno che lui definisce inestimabili.  


La passione per la costruzione ha prodotto in oltre 15 anni di attività, oltre 40 modelli, alcuni dalle linee un pò "heddoniche" altri meno ma tutti comunque destinati alla pesca di superficie. 


Per la realizzazione di ognuno dei suoi articoli, lavorati in ogni passaggio a mano, sono necessari circa 30 giorni di lavoro.. 


Questo produce un volume discretamente basso per anno, non più di 150 pezzi tra tutti i modelli visibili sul sito che ospita anche una sezione blog ed una shop..


Chi volesse provare ad acquistare una delle sue esche, che non sono mai state vendute al di fuori del Giappone, può provare a fare un salto sul sito Adapter Works contattare il costruttore via email all'indirizzo

adapterworks@gmail.com 

Grazie a Kaisuke Kimura per essersi lasciato stressare e per aver provato a risponderci...


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