Mc MoldyCHum
venerdì 26 aprile 2013
Jump Around
Get up, pack it in, let me beginI came to win, battle me that's a sinI won't tear the sack up, punk you'd better back upTry and play the role and the whole crew will act up
Get up, stand up, come on, throw your hands upIf you've got the feelin' jump across the ceilin'Muggs is a funk fest, someone's talkin' junkYo, I'll bust 'em in the eye and then I'll take the punks home
Feel it, funk it, amps it are junkin'And I got more rhymes than there's cops that are dunkin'Donuts shop, sure 'nuff I got props from the kids on the HillPlus my mom and my popsI came to get down, I came to get downSo get out your seats and jump around
Jump around, jump up and get downJump around, jump aroundJump up and get downJump up, jump up and get down
Jump, jump, jumpJump, jump, jumpJump, jump, jumpJump, jump, jumpJump, jump, jumpJump, jump
I'll serve your ass like John McEnroeIf your girl steps up, I'm smackin' the hoeWord to your moms I came to drop bombsI got more rhymes than the Bible's got Psalms
And just like the Prodigal Son I've returnedAnyone steppin' to me you'll get burned'Cause I got lyrics and you ain't got noneSo if you come to battle bring a shotgun
But if you do you're a fool, 'cause I duel to the deathTry and step to me you'll take your last breathI gots the skill, come get your fill'Cause when I shoot ta give, I shoot to killI came to get down, I came to get downSo get out your seats and jump around
Jump around, jump up and get downJump around, jump aroundJump up and get downJump up, jump up and get downJump, jump
Listen to the sound that pounds, I jump aroundI'm no clown, I get downTo the funk, listen to the wig outAnd step to the rear, dear, 'cause I'm here
The P to the E to the T E rockin'The runs in your stockin'So hon, put the lock inChillin' with the House Of PainBlood stains the ground, huh, I jump around
I'm the cream of the crop, I rise to the topI never eat a pig 'cause a pig is a copOr better yet a Terminator, like Arnold SchwarzeneggerTry'n to play me out like as if my name was Sega
But I ain't going out like no punk bitchGet used to one style and you know I might switchIt up up and around, then buck, buck you downPut out your head then you wake up in the Dawn of the Dead
I'm comin' to get ya, comin' to get yaSpittin' out lyrics homie I'll wet yaI came to get down, I came to get downSo get out your seats and jump around
Jump around, jump up and get downJump around, jump aroundJump up and get downJump up, jump up and get down
Jump, jump, jumpJump, jump, jumpJump, jump, jump...
Mc MoldyCHum
Mc MoldyCHum
domenica 21 aprile 2013
Adapter Works: Lures for Top
C'era un tempo in cui pescare a spinning significava
lanciare un artificiale e recuperarlo in maniera lineare, più o meno
velocemente dando al moto una parvenza di personalizzazione.. Ricordo che
alcuni commercianti, i più fantasiosi, consigliavano ai novelli spinners che si
cimentavano nella tecnica di recuperare la propria esca canticchiando una
canzone in mente e rispettandone i tempi.. Consigliavano di cambiare brano di
lancio in lancio per scoprire quale fosse il "tempo" migliore per un
recupero perfetto..
Oggi penso a quei consigli ascoltati nei piccoli negozietti
e non nego che dentro di me sorrido.. Sorrido pensando a quanto difficile
potrebbe essere oggi per quei negozianti trovare il "tempo" o il
"brano" adatto ad un long jerk, ad un jig minnow, ad un wtd..
Eravamo
davvero differenti tanto tempo fa, tanto da accogliere con la peggiore
diffidenza esche che oggi non possono mancare nelle nostre cassette.. Non
riuscivamo a credere che una "saponetta" potesse rivelarsi la
soluzione migliore per una leccia, non avremmo mai potuto immaginare che un
artificiale senza paletta, senza moto proprio potesse risultare funzionante..
Sono trascorsi anni ed oggi la pesca in top water, la preferita dal nostro
capitan Rusty, è senza dubbio diventata la più spettacolare e la più amata dagli spinner di un certo livello.. Nella pesca in top
water i sensi interessati sono tanti, molti più di quanti non coinvolgano il lancio
di un minnow..
La vista, la nostra a quella predatore.. La nostra che segue immancabilmente
l'artificiale nel suo incedere e quella del predatore che spesso vediamo seguirlo
arretrato di mezzo metro..
L'udito, vogliamo mettere il piacere di quel
"pop" "splash" che i nostri popper emettono ad ogni
tratto.. Ed anche là i nostri occhi fissi a controllare che gli schizzi siano
ampi, che venga spostata tanta acqua..
Poi ci sono i wtd, splendidi, più o meno
affondanti per pescare sul pelo dell'acqua o un paio di centimetri sotto, con
quel loro sciacquettìo superficiale e quell'incedere ubriaco, largo o stretto a
seconda del lavoro delle nostre mani.. Per un caso o forse no, gli artificiali
da topwater sono anche quelli più costruiti, quelli in cui tutti gli
autocostruttori hanno cominciato a cimentarsi..
Tra questi autocostruttori c'è
anche Keisuke Kimura, proprietario del marchio Adapter Works.. Lo abbiamo
tartassato di domande e ci ha risposto.. Non molto in verità a causa della
barriera linguistica conto cui molto spesso ci troviamo a battere quando
intervistiamo un costruttore nipponico..
Quello che siamo riusciti a
comprendere è che la pesca in topwater è senza dubbio quella cui Kaisuke Kimura
preferisce dedicare le proprie creazioni.. Nella vita odontotecnico nel resto
del tempo bassman autocostruttore di esche in legno che lui definisce
inestimabili.
La passione per la costruzione ha prodotto in oltre 15 anni di
attività, oltre 40 modelli, alcuni dalle linee un pò "heddoniche" altri
meno ma tutti comunque destinati alla pesca di superficie.
Per la realizzazione
di ognuno dei suoi articoli, lavorati in ogni passaggio a mano, sono necessari
circa 30 giorni di lavoro..
Questo produce un volume discretamente basso per
anno, non più di 150 pezzi tra tutti i modelli visibili sul sito che ospita
anche una sezione blog ed una shop..
Chi volesse provare ad acquistare una delle
sue esche, che non sono mai state vendute al di fuori del Giappone, può provare
a fare un salto sul sito Adapter Works contattare il costruttore via email all'indirizzo
adapterworks@gmail.com
Grazie a Kaisuke Kimura per essersi lasciato stressare e per aver provato a risponderci...
adapterworks@gmail.com
Grazie a Kaisuke Kimura per essersi lasciato stressare e per aver provato a risponderci...
Evilures, french woods on surface....
Nella Francia del Sud, nei pressi di Tolosa, capita spesso di vedere strani oggetti nuotare e annaspare a galla, legni intarsiati e strane figure si aggirano tra le acque interne di questa regione, oggetti non identificati ma che all'abile occhio allenato del feticista pescasportivo possono pure sembrare famigliari
Questa è la storia di uno di noi, uno malato per la pesca a galla, uno malato per la pesca con gli artificiali, un uomo infetto di Japan Mania. Si chiama Bastien Buccellato, ha trentasette primavere ed è il proprietario della Evilures, un marchio registrato che produce esche artigianali, handmade lures, custom lures o come preferite chiamare voi tutte quelle creazioni non prodotte in serie
che a parer mio rappresentano la più grande espressione della pesca con gli artificiali come ben ci insegnano i pescatori a mosca, da sette anni il cugino d'oltralpe crea inganni che solcano la superficie dell'acqua, folgorato sulla via del Giappone inizia a costruire perché innamorato dello stile nipponico e non potendo acquistare direttamente dal Sol Levante inizia a costruirseli direttamente da solo, Bastien ama la pesca a galla ed è un appassionato del Topwater Game come molti pescatori giapponesi, l'attacco in superficie è la sua passione principale quindi non ha preferenze in fatto di prede, basta che a sappiano far esplodere l'acqua dietro le sue creazioni, anche se in questo il blackbass non ha sicuramente rivali
Nella produzione del costruttore francese si possono trovare principalmente due tipologie, i più convenzionali crawler e una serie molto vasta di come ama chiamarli lui Blackbass Delirium, esche create totalmente dalla sua fantasia e dal suo ingegno, la produzione è molto limitata, non si va oltre i 50-60 artificiali prodotti in un anno, alcuni vengono venduti direttamente nel suo negozio online anzi nella Evilures Boutique , ma la grande maggioranza rimane gelosamente custodita nelle sue tacklebox personali, oltre a produrre esche artificiali, possiamo trovare anche vari accessori per la pesca sportiva come dei manici custom per le canne da casting con inserti in pelle , scatole in legno per riporre esche e altri oggetti in perfetto Old Style
i legni utilizzati per le sue creazioni sono la samba e la tilia come molti altri costruttori freshwater e non, l'alta densità di questi legni e la facilità nel lavorarli li rendono sicuramente tra le essenze più comunemente usate in tutto il mondo dai lurebuilder
l'intero processo di ideazione di ogni singolo nuovo artificiale è complesso, è per rifinire ogni artificiale sono necessari dai sei mesi all'anno, una volta creato un nuovo modello Bastien riesce a creare l'artificiale in quattro ore in media, ma se la progettazione può avere tempi così lunghi credo sia dovuto a qualcosa che possa distrarre il nostro costruttore, qualcosa che l'intuito mi dice è presente nel suo laboratorio.....
Bastien pesca spesso dal bellyboat, questo gli permette di pescare sotto cover complicate sempre e comunque con le sue creazioni, le uniche concessioni che si fa in campo artificiali sono le produzioni artigianali made in Japan e le vecchie esche americane tipo Heddon, il diktat vuole che siano sempre e solamente prodotte in legno perché la plastica non è nelle sue "corde", la sua più strana cattura è stato l'attacco di un serpente su un suo piccolo crawler, un fatto che potrebbe far morire il vostro sottoscritto che per il mondo rettile sogna un olocausto dalla notte dei tempi, le colorazioni preferite sono quelle bicolore, ossia parti in legno naturale e parti verniciate in stile vintage ma ci dice che il blackbass conviene stimolarlo spesso con cambi di colore. Il costruttore che più a ispirato il nostro amico è Basskerville un artigiano giapponese che da oltre 15 anni costruisce meravigliose esche come la seguente
Per vedere tutte le creazioni dell'amico Bastien
Merci Bastien :)
venerdì 19 aprile 2013
Non sempre vince il pescatore...
Chi caccia chi?
giovedì 18 aprile 2013
The New Little Mommotti
Si è da poco allargata la mommotti's Family con una new entry di cui si parlava da tempo e che ora fa ufficialmente parte del catalogo Seaspin 2013 , è infatti disponibile l'ultimo arrivato, un piccolo jerk minnow da 115mm con azione Slow-Sinking con un peso di 13 grammi e armato con gli ottimi single hook Gamu, l'azione di nuoto si aggira tra i 40 e i 100cm
destinato principalmente alla ricerca della spigola sembrerebbe non disdegnare morsi dagli altri predatori costieri, con un corpo stretto e una paletta generosa questo piccolo artificiale regge molto bene le forti correnti e riesce a stare in pesca anche a distanze ridotte, 12 le colorazioni disponibili tra cui il mio preferito, il Bronzo :)
per rimanere sempre informati sulle novità in casa Seaspin vi consiglio di seguire la pagina ufficiale
This is Fly- April-May
Online l'ultimo numero di This is Fly, un magazine digitale di ottima fattura, ottime foto, ottime catture, niente da dire se non che rimango sempre affascinato da queste iniziative di così alta qualità, se poi penso che è pure freeee...
Sicuramente la più pop tra le riviste dedicate alla pesca a mosca con fantastici articoli su artisti inerenti al mondo della pesca e non
domenica 14 aprile 2013
Once upon a time... A Inchiku...
Essere
per mare, in navigazione o in waders o sulle rocce aspettando il passaggio dei
predatori amanti della penombra, all'alba o al tramonto fa di noi pescatori una
categoria particolarmente fortunata.. Trovarsi davanti ad alcune delle
espressioni più mozzafiato della natura mentre si sta godendo del proprio hobby
moltiplica il piacere e ci pone ad un livello di percezione e fruizione del
mare del tutto differente rispetto a tutti coloro che lo vivono, come noi, in
superficie..
Collezioniamo inconsapevolmente centinaia, migliaia di albe e
tramonti ed ogni volta ci soffermiamo come in uno stato di sospensione emozionale quando
ci troviamo in uno di questi momenti, un'apnea, e non c'è lancio o preda che possa rubarci
quei secondi di meraviglia. Uscire all'alba o trovarsi addirittura già in mezzo
al mare nel momento in cui il sole sorge dà immediatamente il senso di
completezza, come se "va già bene così"..
Noi non siamo mai stati
pescatori da preda e ad appagarci basta una scena di caccia a pochi metri dalla
scogliera, un branco di lecce che seguono i nostri popper, un pescespada che
salta a pochi metri da noi liberandosi dell'inchiku o un combattimento con una
spigola che riesce ad aprire un ancorotto.. Questo ci basta e non è poco..Va
detto che le catture come per tutti non ci dispiacciono anzi è esattamente il
contrario ma non sono parte integrante della "nostra" giornata..
Nostra tra virgolette perchè è la nostra, siamo noi ed il nostro tempo.. Noi
dopo una settimana di attesa (quando va bene), di studio, di acquisti
ottimistici.. Noi con i nostri rituali, con le nostre battute ma soprattutto con
il nostro elemento, il mare.. Cerchiamo sempre la foto da inserire nella nostra
memoria e non sempre il pesce è incluso anzi non è mai il soggetto fondamentale.
La giornata di ieri è trascorsa troppo velocemente forse, come tutte quelle in
cui stiamo bene, il mare ci ha ancora una volta premiato entrambi confermandoci
che a volte bisogna proprio crederci o non si ottiene nulla. In questo devo
ammettere che Davide è uno tosto, uno che non molla mai e che punta sempre più
in alto. Acqua in faccia sempre contro vento e freddo, cercando di
allontanare il traguardo il più possibile per come nella pesca (ed in tutte le passioni) si deve
fare..
Credo che la definizione giusta per lui sia "INARRESTABILE".
Si deve spingere,
sperimentare, provare ed a volte è davvero difficile restargli dietro
soprattutto quando dopo una giornata di 12 ore in mezzo al mare lui si ferma
per "un'ultima cala" con quel guizzo di intuizione, dopo aver letto
sull'eco un meraviglioso fondale con uno strapiombo di 20 mt . "Ultima" come gli "ultimi 5
minuti" che ci diamo prima di alzarci dal letto per iniziare il giorno di
lavoro.. Così, sul tramonto, sul filo della resistenza fisica e della praticabilità, un paio di ultime cale, un paio di inchiku nel blu,
lui un autocostruito mentre io uno dei miei preferiti. A volte bisogna cullarli
gli artificiali, a volte scuoterli come jig, a volte percepiamo la presenza dei
predoni e li sentiamo farci beffe di noi. Ci sono volte in cui basta variare
davvero poco per ottenere la loro attenzione e forse la scelta di colori in
funzione della profondità e della ormai poca luce diffusa dall'inizio del
tramonto..
Alla fine le ultime due grandi catture a far da sfondo ad un'altra giornata tanto splendida quanto sfiancante..
Come sempre ringraziamo il nostro mare che anche questa volta ci ha voluti
premiare e giriamo la prua verso terra, un gelato e poi si ritorna nella vita
"reale".
Purtroppo non sono molto bravo a scrivere report che
raccontino la pescata fine a se stessa, non amo scrivere del "cosa", del "come" e del "con che" ma mi piace raccontare il mio
personalissimo modo di vivere la pesca in genere per cui non odiatemi se anche
questa volta vi ho tediato..
Alla prossima..
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