giovedì 28 novembre 2013

Il bottigliometro..


E' sempre stata nella natura dell'uomo, più nel maschio che nella femmina, la fissazione per le misure.. E' chiaro che un mondo senza misura non avrebbe mai in alcun modo avuto speranza di evolversi.. Misuriamo tutto, la nostra vita, le distanze che ci separano da un punto, il tempo che impiegheremo per raggiungerlo.. Misuriamo il vento, l'altezza delle onde, la loro frequenza.. 



I più pazzi di noi misurano lo spazio tra una cresta ed un'altra perché sia sufficientemente largo a farci nuotare un artificiale.. Misuriamo il ciclo delle maree, le nostre canne, i nostri artificiali, lo spessore delle nostre trecce e non ultimo la tenuta dei nostri anellini, dei jack, dei nodi.. Pollici, metri, centimetri, ore, minuti, anni, fasi, frequenza, intensità, profondità, chili, grammi, piedi, once, libbre.. 
C'è da venir fuori matti.. 



Da un pò osservo nei tantissimi gruppi Facebook la nascita di una nuova unità di misura che ha sostituito il vecchio pacchetto di MS, utilizzato in passato dai nostri padri pescatori prima che si scoprisse che chi era solito accostarlo alle proprie catture stecchite molto spesso faceva prematuramente la stessa fine del pesce.. 
La nuova unità di misura del pescato in Italia pare essere il "bottigliometro".


Si trovano in giro per la rete una quantità assurda di foto in cui il pesce, rigorosamente morto e secco, è steso bello lungo lungo di fianco ad una bottiglia, rigorosamente in plastica, possibilmente mezza schiacciata.. 



Da nord a sud pare che si stia diffondendo tra tutti i pescatori, non solo spinners, più tra i neofiti che tra i vecchi con grande soddisfazione dei venditori di acqua e bibite che vedono il loro prodotto diffuso gratuitamente nella più grande vetrina a disposizione, il web.
E' indubbio che presenti alcuni vantaggi.. 


"Quanto era la spigola che hai preso?"
"Una bottiglia e mezzo"
dato che ci darà idea della dimensione e del peso con un solo calcolo..



Quindi ecco che per i più avvezzi al mondo enologico una spigola "Jéroboam" il serra "Salmanazar", il tonno "Nabucodonosor" questo per essere ottimisti, nella realtà una bottiglia da 375ml o un Magnum nelle più rosee delle occasioni è più che sufficiente 



Scherzi a parte.. 
E' chiaro che stiamo perdendo un pò del senso di questo gioco, è chiarissimo, e con lui stiamo anche perdendo il senso estetico.. 




Fermare un momento, una cattura, un combattimento nella giusta maniera ci regala un ricordo che di quando in quando andremo a riguardare, io lo faccio spesso per saziare la mia innata vanità da pescatore.. Conservare e mostrare uno scatto ben fatto dà di noi e delle nostre prede un'immagine fiera neanche paragonabile minimamente ad una fila di pesci morti affiancati da una bottiglia di plastica insozzata di sangue..
Esistevano un tempo i forum in cui ognuno di noi veniva educato al rispetto della dignità della preda.. Esistevano grandi spinners che insegnavano come scattare una splendida foto per far si che risultasse sempre gradevole a chiunque la guardasse nonostante ritraesse una scena cruenta. Esisteva un senso etico, il piacere di mostrare le proprie bellissime catture inserite nel contesto in cui si erano effettuate. 



Oggi l'impersonalità di Facebook, la totale mancanza di interlocutori fisici, ci sta togliendo anche questo piacere.. Facciamo che non peggiori ulteriormente ed educhiamo, noi che gestiamo spazi web, pagine e gruppi su FB i nostri utenti a postare foto gradevoli, cancelliamo i pacchetti di sigarette, le bottiglie, i lavelli.. 
Insegniamo a chi si affaccia al mondo della pesca sportiva a mostrare e condividere i propri traguardi con educazione e rispetto per gli avversari altrimenti anche questo aspetto del nostro gioco finirà nel giro di pochissimo tempo oltre che, ovviamente, lasciarci con degli squallidi fotogrammi grigi e sporchi attraverso i quali non si percepirà null'altro che tristezza ed il terribile senso della morte..

Chi va per mare ha la grande fortuna di poter essere protagonista di splendidi ricordi,  densi di colori tra i migliori che la natura sia in grado di produrre, mi domando:

perché sprecarla?


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