domenica 21 luglio 2013

Inchiku: Alla ricerca del Gigante Rosso


E' trascorsa una settimana circa dall'ultimo post pubblicato ed il caso vuole che proprio di inchiku vi si parlasse. Ho provato nel precedente a dare una serie di motivazioni per cui uno spinner che decidesse di salire in barca per sperimentare una tecnica da natante potrebbe trovarsi immediatamente a proprio agio con questa. Ci sono sensazioni però che non si riesce a descrivere sempre nella giusta maniera per cui ho deciso, per provare a trasmetterle a chi non possa provarle direttamente, di raccontare la giornata di ieri che per il mio/nostro modo di intendere il tempo per mare è stata grandiosa. 


Come sempre nei nostri sabati dedicati al mare, la sveglia suona davvero prestissimo soprattutto se sappiamo che ci aspettano ore di navigazione per raggiungere lo spot prescelto. Il mare finalmente, complice anche un bell'innalzamento della pressione atmosferica, si prevedere mite ed amichevole ed in queste condizioni non è facile resistere alla tentazione di spararsi un numero di miglia quasi a tre cifre e impronunciabile per cercare il re dei pelagici. 


Così alle 5,00 siamo già in barca, svegli da due ore, in navigazione su un mare calmissimo ed una brezza leggera di prua.. Alle 8,00 in pesca, senza punti GPS segnati dato che il Lowrance HDS7 di appena due anni ci ha lasciati morendo di morte propria e senza preavviso. Siamo con un muletto piccolo, piccolissimo, un HDS5 preso in attesa della riparazione del 7" e con cui stiamo provando da un paio di mesi a ricostruire il nostro tesoro di spot frutto di anni di pesca ed ormai inevitabilmente perso (premetto e preannuncio che scriverò prestissimo anche un post relativo proprio a questa brutta storia con l'assistenza italiana Lowrance da cui siamo stati trattati davvero male).



Il punto di mare prescelto, del tutto nuovo per noi, sembra promettere bene. E' un'area ampia circa mezzo miglio attraversata da ben tre importanti linee batimetriche che presenta al proprio interno variazioni di profondità notevoli ed interessantissime intorno alle quali pensiamo di poter incontrare Sua Maestà il Rosso in caccia..  Si comincia girovagando, come ogni volta, cercando di farsi un'idea del fondo, della sua "consistenza" delle correnti che lo spazzano.. E' un giorno da tonni, si percepisce.. Per chi come noi non utilizzerà esche odorose o naturali, scie di sarde come brumeggio o gabbiani come segnalatori, trovarli è più difficile e dobbiamo contare soltanto sulla poca esperienza fatta sino ad oggi con i nostri inchiku ma il bello è anche questo, provare a dimostrare a se stessi di aver cominciato a capire alcune cose.. 



Tra una cattura incidentale ed un'altra siamo già giunti al mezzogiorno senza neanche rendercene conto quanto una botta inconfondibile  a 120 metri di profondità su 135 piega allo sfinimento la mia Crostage.. "E' tonno" dico a Davide, nonostante non ci sia stata ancora alcuna fuga e l'eco non li avesse marcati.. Dopo la ferrata (doppia) mi ha concesso senza reagire subito un metro e mezzo circa in cui ho percepito tutto il suo peso.. "Sicuro?" dice lui.. "Si" io.. Neanche un secondo dopo inizia l'inferno.. La canna piegata segue la forma del tubolare del gommone ed il mitico BX400N che tengo sempre senza cicalino e tarato intorno ai 6 kg, comincia a piangere filando in mare più di 150 metri di treccia in meno di 20 secondi.. Si ferma un secondo, come per provare a capire cosa stia succedendo, un secondo in cui provo a recuperare qualche metro e via di nuovo a tutta velocità.. In questi momenti è difficile riuscire a non pensare che la canna scoppierà, la si vede soffrire, la treccia da 20 lb fischiare, si pensa al fluorocarbon da 0,50 insufficiente al combattimento, si teme la fine del trecciato e si sentono le vernici scricchiolare ma bisogna avere fiducia nel sistema di pesca che si è scelto e tenere duro sperando che il gigante si calmi. Ad un tratto, per come è iniziata, in un momento "tac" ed il sogno finisce.. 
"E' andato" dico a Davide.. Si è slamato.. Dopo un secondo un tragico dubbio mi assale.. Stavo provando un inchiku realizzato da Blackviper su modello Bottom Ship, bellissimo, bianco ed Abalone con un octopus bianco-perla.. "Che ami monta?" Recupero velocemente e questo è quanto... Andata.. La prima è andata ma non fa nulla.. Il piacere del tonno è soprattutto combatterlo per cui fatta una parte di questo braccio di ferro l'adrenalina che viene messa in circolo in quei pochi minuti sazia il nostro spirito di pescatori e lenisce la delusione.. 


E' stata una disattenzione che non mi perdonerò mai ma di certo non si verificherà mai più che io cali un inchiku armato con ami differenti dai miei Sergeant, Cutlass, OMTD o Gamu. Mai perso un pesce con questi.. Ricominciamo a girare cercando il salto batimetrico che ci aveva fatto fermare prima.. Lo troviamo e siamo di nuovo giù sperando che loro siano ancora in caccia nell'oscurità dei -140.. Ci vuole poco per esserne certi.. Davide in risalita con un jig di "appena" 400 gr. viene trattenuto gentilmente per una decina di secondi, giusto il tempo di avvertire il peso del predone e poi nulla. 



Scelgo tra i miei inchiku uno che mi ha fatto simpatia da subito, è particolare, scende molto bene grazie alla sua forma ed è stato ricoperto di una vernice glow che lo rende ben visibile a quella profondità, uno dei miei Macchianera. Lunghissimo viaggio verso il fondo, un paio di jerkate ampie e decise ed è di nuovo lui.. Questo è più cattivo, parte subito come un missile ma io sono tranquillo, ho montato i Sergeant, rinforzato il finale con un fluoro da 0.60 e usato un cordino per l'assist che non teme nulla. Mentre lui fa l'inferno con me all'altro capo che cerco di trattenerlo noi abbiamo tutto il tempo di risalire il jig di Davide, prendere il raffio, cercare la fotocamera per riprendere il combattimento e... "Tac!" Siamo a due.. Risalendo troverò soltanto un metro di fluorocarbon fortemente abraso. Ha tagliato girando attorno ad un promontorio che avevamo individuato sul fondo a 110 metri circa su una risalita.  Non fa nulla.. Un'altra scarica di adrenalina ci ha ricaricato e preparato per il terzo combattimento.. Abbiamo provato, cercato, girovagato ma di loro più nessuna traccia.. Tra una cattura e l'altra e lo sfottimento inevitabile e dovuto di mio compare nei miei confronti la giornata ci è scivolata via, appagandoci e rigenerandoci come ogni volta. 



Oggi sciacquando i miei "ferri" eroici combattenti e toccando quello che tra di loro ha visto da vicino la bocca del gigante Rosso, mi tornano in mente le parole del'amico Massimo scritte proprio a caldo mentre messaggiavo la mia moderata delusione in diretta slamata dopo slamata forse per consolarmi un pò: 
"Francesco, c'è sempre il risvolto della medaglia"
.. E' vero.. Il risvolto della medaglia c'è ed è che noi due, io ed il mio compare di avventure abbiamo trascorso una giornata splendida e con qualche cattura simpatica (compreso l'immancabile Pesce Lucertola a vertical a 140 mt.) da portare a casa, abbiamo avuto il piacere del combattimento, vissuto quei minuti la cui intensità non è percepibile se non a bordo e loro, i due signori del mare, sono rimasti vivi e liberi di incontrarci la prossima settimana, più motivati che mai ed ancora più pronti alla battaglia. 


Qualcuno che interpreta il contatto con il mare finalizzato alla sola cattura potrà leggere questo post interpretandolo come la storia di un cappotto, come il racconto di uno sfigato che cerca di darsi una ragione ma chi mi e ci conosce sa che non è così.. 

Questo post è soltanto il racconto un pò salato di un'altra giornata per mare in cui però questa volta hanno vinto tutti..


3 commenti:

  1. ciao. scusa il disturbo, ma dopo la prima slamata hai auentato anche il libraggio della treccia oltre a quello del finale?
    saluti
    pier filippo

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    1. Ciao, nessun disturbo.. :)
      Dopo la prima slamata ho aumentato soltanto il finale portandolo da 0,50 a 0,60 immaginando la possibilità di ferrarlo nuovamente e che potesse tagliare sul suo stesso corpo e quello dell'assist utilizzando degli ami più robusti già montati con un cordino molto più grosso. Il trecciato in bobina è rimasto sempre 20lb ed uso solo quello.
      Ciao, Francesco

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  2. La apertura del anzuelo no fue cosa de un pez pequeño jejeje.

    Saludos

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