Mai come in questo ultimo anno abbiamo vissuto tante esperienze differenti, complice forse il fatto che usciamo spesso e che l'appuntamento settimanale è diventato una cosa irrinunciabile. Ieri, una meravigliosa giornata di pesca, che mi ha visto combattere per pochi minuti il primo pesce spada della vita che si è slamato dopo un meraviglioso salto stile Marlin con tanto di sciabolata con il rosto e grazie alla quale ha reciso il nostro povero ed inconsistente fluorocarbon dello 0.60
Sulla strada del ritorno, in superficie, una piccola Caretta Caretta annaspava nonostante il mare fosse calmissimo. Attorno a lei un filaccione arancio, in gola, tra le zampe..
Sulla strada del ritorno, in superficie, una piccola Caretta Caretta annaspava nonostante il mare fosse calmissimo. Attorno a lei un filaccione arancio, in gola, tra le zampe..
Issata a bordo con l'intento di liberarla dal filaccione che le impediva i movimenti si siamo accorti che in verità lo aveva ingoiato e digerito tanto da risultare ancora fuori dalla bocca per circa due metri e già fuori dall'orifizio anale per circa un metro.
Mai come in questo caso ho apprezzato la multimedialità cui siamo costretti in questa epoca e che mi ha consentito di contattare immediatamente il numero di cellulare del direttore del WWF più vicino al porto di attracco e disponibile on line il quale ci ha dato precise istruzioni su come mantenere in salute e sbarcare il piccolo e simpatico animale in difficoltà. Abbiamo imparato che bisogna tenerla umida con un panno per evitare che si disidrati, che non bisogna per alcun motivo provare a liberarla perchè le si procurerebbero ferite gravissime.
Giunti a terra in soli trenta minuti la bestiola era al sicuro e già oggi tra le attenzioni dei veterinari, che ricordo sono tutti volontari, i quali la libereranno del fastidio e la reimmetteranno in mare appena possibile.
Il comandante della Capitaneria di Porto ci ha confidato che spesso i diportisti non soccorrono questi animali perchè convinti di poter incontrare problemi con le autorità o peggio ancora per non perder tempo. Nulla di più ingiusto e vile.. Lasciare un animale in pericolo di estinzione nella consapevolezza che morirà credo sia un gesto anche peggiore di ucciderlo..
Se ne incontrate per mare, basta chiamare il 1530 ed il centralino vi smisterà alla più vicina Capitaneria di Porto o Guardia Costiera idonea alla consegna e nessuno vi chiederà nulla se non le generalità per complimentarsi per il gesto..
Credo che dopo una splendida giornata di pesca durata 13 ore ininterrotte con emozioni forti e tanto pesce catturato, niente potesse renderci più felici quanto poter restituire al mare un gesto di rispetto e mezz'ora del nostro tempo a terra..
Giunti a terra in soli trenta minuti la bestiola era al sicuro e già oggi tra le attenzioni dei veterinari, che ricordo sono tutti volontari, i quali la libereranno del fastidio e la reimmetteranno in mare appena possibile.
Il comandante della Capitaneria di Porto ci ha confidato che spesso i diportisti non soccorrono questi animali perchè convinti di poter incontrare problemi con le autorità o peggio ancora per non perder tempo. Nulla di più ingiusto e vile.. Lasciare un animale in pericolo di estinzione nella consapevolezza che morirà credo sia un gesto anche peggiore di ucciderlo..
Se ne incontrate per mare, basta chiamare il 1530 ed il centralino vi smisterà alla più vicina Capitaneria di Porto o Guardia Costiera idonea alla consegna e nessuno vi chiederà nulla se non le generalità per complimentarsi per il gesto..
Credo che dopo una splendida giornata di pesca durata 13 ore ininterrotte con emozioni forti e tanto pesce catturato, niente potesse renderci più felici quanto poter restituire al mare un gesto di rispetto e mezz'ora del nostro tempo a terra..
Cap, i miei complimenti ;-)
RispondiElimina(Ho "lavorato" per MOLTI anni nel recupero di animali selvatici in difficoltà, specialmente rapaci)