La Sardegna nel pensiero collettivo dei pescatori sportivi e non significa mare mare e ancora mare, anche se la pesca al BlackBass sta avendo anche molti Fan "continentali", il Patrimonio Freshwater è sconosciuto ai più per questo voglio segnalarvi per tutti quelli che sono fanatici del canale 235 di Sky, le due puntate prodotte dalla banda di loschi individui di Reality Fishing.
Ne abbiamo visti tanti in queste pagine, piccoli,corti,grandi pesanti floating e sinking, custom o di serie,in plastica o in essenze pregiate ma questo veramente li batte tutti
Mai come in questo ultimo anno abbiamo vissuto tante esperienze differenti, complice forse il fatto che usciamo spesso e che l'appuntamento settimanale è diventato una cosa irrinunciabile. Ieri, una meravigliosa giornata di pesca, che mi ha visto combattere per pochi minuti il primo pesce spada della vita che si è slamato dopo un meraviglioso salto stile Marlin con tanto di sciabolata con il rosto e grazie alla quale ha reciso il nostro povero ed inconsistente fluorocarbon dello 0.60
Sulla strada del ritorno, in superficie, una piccola Caretta Caretta annaspava nonostante il mare fosse calmissimo. Attorno a lei un filaccione arancio, in gola, tra le zampe..
Issata a bordo con l'intento di liberarla dal filaccione che le impediva i movimenti si siamo accorti che in verità lo aveva ingoiato e digerito tanto da risultare ancora fuori dalla bocca per circa due metri e già fuori dall'orifizio anale per circa un metro.
Mai come in questo caso ho apprezzato la multimedialità cui siamo costretti in questa epoca e che mi ha consentito di contattare immediatamente il numero di cellulare del direttore del WWF più vicino al porto di attracco e disponibile on line il quale ci ha dato precise istruzioni su come mantenere in salute e sbarcare il piccolo e simpatico animale in difficoltà. Abbiamo imparato che bisogna tenerla umida con un panno per evitare che si disidrati, che non bisogna per alcun motivo provare a liberarla perchè le si procurerebbero ferite gravissime.
Giunti a terra in soli trenta minuti la bestiola era al sicuro e già oggi tra le attenzioni dei veterinari, che ricordo sono tutti volontari, i quali la libereranno del fastidio e la reimmetteranno in mare appena possibile.
Il comandante della Capitaneria di Porto ci ha confidato che spesso i diportisti non soccorrono questi animali perchè convinti di poter incontrare problemi con le autorità o peggio ancora per non perder tempo. Nulla di più ingiusto e vile.. Lasciare un animale in pericolo di estinzione nella consapevolezza che morirà credo sia un gesto anche peggiore di ucciderlo..
Se ne incontrate per mare, basta chiamare il 1530 ed il centralino vi smisterà alla più vicina Capitaneria di Porto o Guardia Costiera idonea alla consegna e nessuno vi chiederà nulla se non le generalità per complimentarsi per il gesto..
Credo che dopo una splendida giornata di pesca durata 13 ore ininterrotte con emozioni forti e tanto pesce catturato, niente potesse renderci più felici quanto poter restituire al mare un gesto di rispetto e mezz'ora del nostro tempo a terra..
Vi sono moltissime scuole di pensiero riguardo all'influenza del colore degli artificiali sui risultati delle nostre battute di pesca. Alcuni credono che sia indispensabile avere le serie complete di ogni modello "redditizio" e finiscono, come spesso accade anche al sottoscritto, per guardare in preda alla confusione decisionale la parete in cui i giocattoli sono appesi non sapendo cosa mettere dentro le scatolette e cosa lasciare. Il colore piuttosto che il modello o viceversa?
Io sono stato sempre molto combattuto e, non conoscendo il cervello dei nostri antagonisti pesci e come questo decodifichi l'informazione che noi definiamo "colore", mi sono fatto la convinzione che le piccole variazioni nella livrea degli artificiali non servano proprio.
Credo che la penserà nello stesso modo anche Sarah Du Chaine, nostro primo autocostruttore donna, che dei colori sembra proprio fregarsene per la gioia di tutti i bimbi spinners..
Queste due livree saranno ahimè ben note ai predatori del sottocosta dato che, grazie alla nostra incuria, lattine con quelle colorazioni poggiate sul fondo del mare ne vedranno un'infinità, ma che penserà un serra vedendosi passare davanti al muso un sorridente palettone in giacca e cravatta?
Ma la sua attività non è soltanto legata alla decorazione di buffi artificiali. Li realizza anche secondo i desideri dei proprio clienti, con il marchio della birra preferita, con il simbolo della squadra del cuore, tutto per pochi dollari o se preferite li "ricondiziona" restituendo "splendore" a quelli che, abbandonati in un angolo del cassetto, non hanno più visto la luce per anni..
Quante volte, presi dalla disperazione dopo aver lanciato di tutto e certi che i pesci c'erano, siamo tornati a casa sconfitti non comprendendo il motivo del cappotto..
Esce il numero 1 della nuova rivista Scale Magazine.
Non solo fly però per questa giovane testata online europea, tedesca per l'esattezza, ma anche tanto sano spinning.. :)
Spartas è uno dei tanti marchi interessanti made in Japan ancora poco conosciuti nel nostro paese, questo paese devo essere sincero quando affermo che continua a stupirmi per la qualità e la quantità di prodotti destinati alla nostra passione, il mercato asiatico è infatti composto da una miriade di aziende grandi e piccole che riescono a loro modo ad essere quasi sempre molto originali o che comunque possono sempre dire la loro per un motivo o per l'altro. Uno dei motivi per cui è più conosciuto questo brand è per la sua produzione di canne da pesca, infatti in catalogo sono presenti tre linee ben diverse, una destinata alla pesca alla spigola, una allo shorejigging e un altra ancora alla tecnica del rockfishing, ma oltre a questo Spartas produce anche una piccola linea di artificiali, alcuni dei quali mi piacerebbe provare per la prossima stagione, visto anche il prezzo delle canne che in questo momento mi fa desistere dal acquisto "prova" mentre si sa gli artificiali sono come le ciliegie e il gioco e la curiosità quasi sempre prendono il sopravvento. Quattro sono fondamentalmente gli artificiali proposti o che comunque hanno incuriosito il sottoscritto aka boccalone, prima tra tutti il LAMMTARRA
un minnow che a me personalmente ricorda vagamente il sardine della mangrove studios, 18 grammi per 13cm floating con azione descritta dalla casa come variable wobnroll che mi dice tutto e niente ma mi piace il suono.... proposto in 18 colorazioni diverse
secondo prodotto made in Spartas è il AXA80 un darter con bocca molto pronunciata prodotta in collaborazione con la IMA, 14 grammi x 95mm misurati al "rostro"
qua come nel precedente artificiale viene da pensare che lo zampino della IMA sia ben evidente in quanto a variabili di pantone, otto le colorazioni ufficiali più sei ancora TopSecret o diciamo quasi.....
ultimo dei classici giocatoli da spinner e anche il più nuovo è il Punch Line
un darter da 80 mm per 13 grammi con azione sinking e un movimento molto molto interessante in caduta come si può ben vedere in questo video
12 le colorazioni presenti in catalogo
aggiungo per dover di cronaca e per uno po' di sano sadismo tra pescatori, visto che ancora io non pratico la tecnica dello shorejigging, gli artificiali destinati a chi ama lanciare piombo tutto il giorno come il mio collega Francesco Aka TMF che sicuramente ci farà su più di qualche pensiero, il Premium è un metal jig prodotto in quattro differenti misure, 20g,30g,40g,60, armato con ami Owner e disponibile in 10 diverse colorazioni, tutta da collezionare no? :)
Nuovo y Nano artificiale made in Shimano, destinato alla pesca in acque dolce o al sempre più diffuso rockfishing, questo piccolissimo artificiale della shimano viene prodotto in due misure, una da 37mm per 2.4 grammi e una versione "heavy" da ben 39mm per 3.1 grammi, da utilizzare in situazioni finesse o come portachiavi......
Come sapete uno dei motori che ha portato alla nascita di questo spazio è stata la passione innata, del fondatore il Capitan Rusty di cui sono il mozzo, verso gli artificiali autocostruiti ed i loro realizzatori.
Abbiamo visto passare per queste pagine, di tutto.. Artificiali preziosissimi destinati con grande probabilità più alle bacheche che alla bocca dei predatori, artificiali rivestiti di madreperla, di argento.. Abbiamo visto e documentato i momenti della costruzione di lunghi jerk per i nostri barracuda, di grossi popper destinati alla caccia tropicale..Abbiamo visto ed aiutato prodotti italiani a prendere il volo verso mercati oltreoceanici..Di tutto si è visto e soprattutto si è scherzato su chi lo avesse più grosso, l'artificiale, e chi lo avesse più piccolo..
Abbiamo cercato di proporvi autocostruttori che provenissero da tutte le parti del mondo ma non eravamo ancora riusciti a trovarne uno che levigasse i propri legnetti in Romania.
E' da là che provengono queste poche foto che, purtroppo, non posso per il momento accompagnare con una descrizione come siamo soliti fare.
Gli artificiali sono dei microscopici capolavori il cui peso li avvicina più alle mosche che ai minnow.
Mi sarebbe piaciuto poter chiacchierare con Ovidiu, creatore dei Locco Lures in foto, ma penso che il problema sia la lingua dato che mi ha risposto soltanto con il link al proprio album fotografico senza aggiungere null'altro.
Dalle foto che ha postato di sè e dei propri gioiellini sul social network del momento, sembra proprio un simpatico collega rumeno e spero che presto ci voglia regalare anche qualcos'altro oltre le sole immagini dato che sarebbe interessante conoscere le motivazioni che lo hanno portato a costruire artificiali così piccoli e, sicuramente, difficili da gestire quanto quelli 25 cm e 150 gr.
Tanto per capire di che stiamo parlando, tutto quello che c'è nella foto sopra pesa meno di uno shoreline da 14 cm :)
Di certo una considerazione va fatta.. Se lui ci mette del tempo a costruirseli così piccoli se ne deve dedurre che là il grosso non piace.. ma le ancorette e gli split ring dove li trova?
A quanto pare è un dato di fatto, il caro amico Gian Paolo Antoni c'è l'ha grosso, anzi grossi e duri, questa è una verità non un dato discutibile, sono infatti appena usciti dalla bottega del artigiano toscano una nuova serie di esche topwater destinate all'uso gravoso, quattro nuovi Popper cattivi, nati per usi tropicali o per ottimisti pescatori delle nostre acque :) ma parliamo dei quattro nuovi duri e puri made in migliarino. Il Goro di cui vedete le foto qua sotto rappresenta l'evoluzione della forma più classica del game popper, armatura passante in acciaio inox aisi 316 da 2.2mm, girella ventrale Sasame da 450kg, due superfici piane nel ventre che fanno da supporto agli specchi olografici per rendere l'esca molto visibile in acqua, 240mm x 160 grammi
Irho un popper dalla testa triangolare e inclinata concepita per creare un suono molto grave percepibile anche a grandi profondità, grazie alla forma rastremata questa esca riesce a tornare in assetto neutro tra uno strappo e l'altro, stesso heavy hardware del goro ma 245mm per 150grammi
Kobo, un popper come come i due precedenti possiede una testa di generoso diametro e un inclinazione della stessa, tutta la costruzione di queste esche è stata concepita per creare un suono molto profondo, in modo da essere udito anche nei fondali più profondi, superfici olografiche sui fianchi su un copro da 245mm per 150 grammi, le ancorette consigliate per tutti i modelli creati dal mitico Giampa sono ST76 #4/0, 5/0 e Gamakatzu GT Recorder #6/0-7/0
Ultimo in ordine cronologico, il Taki che è anche il più piccolo della serie, creato con una forte inclinazione della testa rispetto all'asse longitudinale permette di alzare una grande quantità di acqua a ogni Jerkata con la possibilità di fare immergere l'esca in modo molto rapito
appena 210mm per 140 grammi
insomma se il vostro sogno è quello di averlo grosso e duro non dovete fare altro che contattare l'amico Gian Paolo Antoni!!!! se volete capire invece come usarlo al meglio vi consiglio di seguire il sito degli amici della New School Fishing che ringrazio per le foto in "azione"con un po' di sana invidia........