giovedì 2 aprile 2015

Reti in foce


Quante volte abbiamo dovuto sospendere una battuta a spinning, magari nell'alba perfetta o nel tramonto dei sogni perchè nel bel mezzo della nostra passeggiata in prossimità di una piccola foce abbiamo visto arrivare una barca con tanto reti, magari con maglie non consentite, calando tra le due sponde e chiudendo tutto il tratto? Quante volte abbiamo percorso decine o centinaia di chilometri per un paio di lanci ed abbiamo trovato lunghissime reti da posta a 40 mt. da terra chiudere ogni possibile via d'accesso al pesce verso le nostre esche?
E' successo a tutti, agli spinners quanto ai moschisti, ai surfisti quanto a chi pratica beach ledgering e ci siamo trovati a parlarne tra noi, magari imprecando e maledicendo il mancato intervento dei preposti alla sorveglianza nonostante le nostre chiamate.. 


Ebbene, mentre sul web c'è qualche idiota che trova il tempo di scherzare sulla spada di damocle che incombe sulle nostre povere teste ad opera del sig. Oliviero, promotore e paladino della tassa sulla pesca ricreativa prossima all'approvazione nonostante le petizioni, le lettere aperte e le rivolte telematiche, c'è anche chi ha avuto un'idea a cui mi pare corretto dare un pò di visibilità: RETI IN FOCE.
Reti in foce è un'iniziativa di APR i cui dettagli sono ben descritti nel post sul blog dell'associazione che punta a raccogliere filmati, foto, sensazioni, lamentazioni e dolori di chi si trovasse ad assistere, munito di smartphone o macchina fotografica a questo fenomeno che negli ultimi anni sembra sia diventato oltre che consueto e più diffuso anche estremamente tollerato..

Non so se servirà a qualcosa ma sta di fatto che il silenzio e l'omertà non hanno mai fatto muovere nulla per cui parlarne è sempre meglio che sopportare tacendo. 
Forse è ora di cominciare a rompere.. 


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