lunedì 27 aprile 2015

Ray Collins Photographer and Artist: Man and the sea



"Free man, you will always cherish the sea!
The sea is your mirror; You contemplate your soul
In the infinite unrolling of its billows;
Your mind is an abyss that is no less bitter.."

"Homme libre, toujours tu chériras la mer!
La mer est ton miroir; tu contemples ton âme
Dans le déroulement infini de sa lame,
Et ton esprit n'est pas un gouffre moins amer.."



L'onda è da sempre la voce del mare, è il suo respiro rigeneratore, il suo braccio. E' inarrestabile, caparbia, insiste potente per secoli e senza sosta contro la stessa roccia. Sempre uguale e sempre differente.. E' l'espressione della forza, è figlia del vento, vita e morte, è imprevedibile e muta se stessa di momento in momento scorrendo  sempre differente alle sofferenze umane.. 
.. e quante ne abbiamo viste tantissimi noi pescatori, viste e sentite, attese, sfidate e temute..


Il mare, come scriveva Baudelaire, è il nostro specchio e l'onda che incessantemente vi si svolge è la nostra anima profondamente inquieta. 


Mi sono imbattuto per caso nelle foto di Ray Collins e sono rimasto allibito,  spaventosamente colpito.. Ogni immagine è un istante di sospensione, è fragorosa, potente.. Montagne d'acqua imponenti ed impetuose che sovrastano l'orizzonte..
Masse gigantesche di energia trafitte da luci ed ombre affascinanti e misteriose.


Ray Collins è un interprete della natura, un amante del mare, un grande fotografo sicuramente unico che porta di giorno in giorno, di foto in foto, il suo stesso limite sempre più avanti. 


Ogni foto racconta una propria storia, un diverso momento, un viaggio.. Ognuna di quelle creature è frutto di studio, pianificazione, sacrificio.
Guardando le sue foto comprendiamo meglio quanta energia si nasconda nel mare e quanto facile sia restarne travolti.. 


Immobilizzata come un solido ogni onda diventa una montagna, ogni cresta una roccia, ogni piega una parete.. 

Il sito, RayCollinsPhoto.com è ipnotico, splendido esattamente come la pagina Facebook o l'account Instagram RayCollinsphoto e consiglio a chiunque ami il mare, lo rispetti e lo tema, di visitarli.. Vi sembrerà di non aver mai visto un'onda..

Thanks Ray..

Ringrazio moltissimo Ray per avermi autorizzato a raccontare delle sue foto  
e ricordo a tutti che l'uso di tale materiale senza le necessarie autorizzazioni rilasciate dall'autore è proibito.



giovedì 2 aprile 2015

Reti in foce


Quante volte abbiamo dovuto sospendere una battuta a spinning, magari nell'alba perfetta o nel tramonto dei sogni perchè nel bel mezzo della nostra passeggiata in prossimità di una piccola foce abbiamo visto arrivare una barca con tanto reti, magari con maglie non consentite, calando tra le due sponde e chiudendo tutto il tratto? Quante volte abbiamo percorso decine o centinaia di chilometri per un paio di lanci ed abbiamo trovato lunghissime reti da posta a 40 mt. da terra chiudere ogni possibile via d'accesso al pesce verso le nostre esche?
E' successo a tutti, agli spinners quanto ai moschisti, ai surfisti quanto a chi pratica beach ledgering e ci siamo trovati a parlarne tra noi, magari imprecando e maledicendo il mancato intervento dei preposti alla sorveglianza nonostante le nostre chiamate.. 


Ebbene, mentre sul web c'è qualche idiota che trova il tempo di scherzare sulla spada di damocle che incombe sulle nostre povere teste ad opera del sig. Oliviero, promotore e paladino della tassa sulla pesca ricreativa prossima all'approvazione nonostante le petizioni, le lettere aperte e le rivolte telematiche, c'è anche chi ha avuto un'idea a cui mi pare corretto dare un pò di visibilità: RETI IN FOCE.
Reti in foce è un'iniziativa di APR i cui dettagli sono ben descritti nel post sul blog dell'associazione che punta a raccogliere filmati, foto, sensazioni, lamentazioni e dolori di chi si trovasse ad assistere, munito di smartphone o macchina fotografica a questo fenomeno che negli ultimi anni sembra sia diventato oltre che consueto e più diffuso anche estremamente tollerato..

Non so se servirà a qualcosa ma sta di fatto che il silenzio e l'omertà non hanno mai fatto muovere nulla per cui parlarne è sempre meglio che sopportare tacendo. 
Forse è ora di cominciare a rompere..