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Il mare, lo sa chi lo vive come (e meglio) di noi pescatori, può essere il posto più tranquillo in cui lasciarsi cullare ed allo stesso modo il peggiore degli incubi in cui doversi costantemente difendere, un pò come la vita in genere..
..e ci trovi di tutto tra quelle onde, relitti, braccia tese, pesci, gabbiani, salvagente e piccoli angoli meno tempestosi in cui poter dare fonda all'ancora per un momento di respiro.
Sono stati periodi cupi in cui non ci siamo fatti mancare praticamente nulla ma in questo mare un pò burrascoso che ha caratterizzato gli ultimi sei mesi di navigazione sapere che questo spazio era qua aveva fornito un appiglio, una leva, su cui esercitare la forza sufficiente a tenersi su..
Anche se il tempo per raccontare le storie di pesca è sempre meno, vederlo offline per quasi due mesi, dovendo combattere per recuperare tutto mi aveva davvero fiaccato più di tutta l'ultima navigazione..
E pensavo alle ore trascorse a scrivere, alle centinaia di migliaia di parole, alle amicizie nate ed a quelle finite grazie a questo spazio, pensavo alle emozioni che mi aveva regalato e leggere quell'orribile messaggio restituito dal browser impietoso mi sconsolava...
Alla fine però, e lo sa bene chi pesca, prima o poi il mare si calma e la rotta diventa sicura, serve solo tenere botta, le mani sul timone, gli occhi fissi alla prua ed alla bussola ed aspettare..
Ce l'abbiamo fatta, sani e salvi ormai fuori dal fortunale con questa vecchia barca puzzolente ancora in grado si galleggiare e tanta voglia di raccontare qualcosa senza nessun fine economico, senza alcun ritorno se non la soddisfazione di condividere ciò che il mare ci regala giorno dopo giorno senza chiederci in cambio nulla oltre il dovuto e doveroso rispetto..
Racconteremo ancora qualcosa, forse, e venderemo cara la pellaccia perché si sa,
"l'erba tinta un mori mai" (l'erba cattiva non muore mai).
Buon vento a tutti e che Poseidone vegli sempre benevolo lungo la nostra rotta..
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